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Metastasio

Catone


Argomento:
Catone il Minore, poi detto Uticense dal luogo della sua morte, fu il solo a non inchinarsi alla dittatura di Giulio Cesare, ma raccolto quanto restava delle milizie pompeiane in Utica tentò disperatamente di difendere le libertà repubblicane con l'aiuto di Giuba re dei Numidi.
Cesare, colpito dalla magnanimità di Catone, cercò in ogni modo di averlo dalla sua parte ma Catone rifiutò ogni offerta e quando vide ormai impossibile la difesa di Roma preferì il suicidio.

Personaggi:
Catone
Cesare
Marzia, figlia di Catone
Arbace, principe di Numidia
Emilia, vedova di Pompeo
Fulvio, legato del Senato di parte cesariana

Nota: il nome di Cornelia Metella è stato cambiato in Emilia e il nome Giuba in Arbace per motivi di metrica. La figlia di Catone in realtà si chiamava Porcia mentre Marzia era il nome della sua seconda moglie.

Scena: Utica, città africana.

ATTO PRIMO


Marzia e Arbace tentano di consolare l'umore cupo di Catone ma questi risponde che ha ragione di meditare in silenzio ora che Pompeo ed egli è il solo a voler ancora difendere la libertà romana.
Dal dialogo lo spettatore apprende che Cesare sta per far visita a Catone ma questi non crede che l'incontro possa dare buoni frutti. Arbace, che è innamorato di Marzia, coglie la prima occasione per chiedere la sua mano a Catone il quale acconsente anche se la giovane non ne sembra entusiasta.
Catone esce e Marzia, che è segretamente innamorata di Cesare, invita Arbace a non parlare di nozze in quel giorno.
Cesare, senza armi e senza scorta, entra in Utica per incontrare Catone accompagnato dal solo Fulvio. Il conquistatore rende omaggio a Catone offrendo e chiedendo amicizia e Fulvio reca un invito alla pace da parte del Senato.
Catone li respinge accusando Cesare di aspirare alla tirannide quando entra in scena Emilia, vedova di Pompeo, che si indigna nel vedere Cesare nel luogo dove Catone le ha promesso protezione.
Emilia attacca energicamente Cesare che per lei è responsabile della morte del marito mentre Cesare prende le distanze da Tolomeo, l'esecutore materiale dell'assassinio di Pompeo. Fulvio interviene notando che gli animi si stanno riscaldando troppo perché si possa parlare di pace e Catone acconsente a rimandare l'incontro.
Fulvio è a sua volta innamorato di Emilia e quando rimane solo con lei le parla dei suoi sentimenti ma la donna risponde che lo ascolterà soltanto se lo aiuterà ad eliminare Cesare. Fulvio promette ma poco dopo incontra Cesare e gli svela le intenzioni della donna.
Cesare e Marzia si amano e se lo ripetono in un fugace incontro ma la donna sia pur a malincuore le proposte di lui. Catone del resto ha già predisposto le sue nozze con Arbace. Per adempiere alla promessa fatta a Marzia, Arbace chiede a Catone di rimandare il matrimonio ma la strana richiesta provoca sospetti e diffidenza da parte di Catone mentre Emilia, da parte sua, intuisce i sentimenti di Marzia.

ATTO SECONDO


Catone ha riunito i suoi compagni e si prepara a combattere, Arbace gli mostra i suoi Numidi che sono giunti alla sua chiamata ma ciò non basta a fugare i sospetti di Catone che decide che non riammetterà Cesare al suo cospetto finché il matrimonio non sarà stato celebrato.
Fulvio annuncia che Cesare è tornato e che vuole incontrare Catone ma questi rifiuta di riceverlo. Il legato mostra a Catone un ordine del Senato che gli intima di trovare un accordo con Cesare, pena l'essere dichiarato nemico della patria. A questo punto Catone afferma che non incontrerà più il dittatore e caccia il legato.
Mentre fra gli altri personaggi continuano le schermaglie amorose, Catone fuori scena viene convinto dai soldati e dalla gente di Utica ad ascoltare ancora una volta Cesare.
Cesare si dichiara pronto ad esaudire qualsiasi richiesta di Catone pur di ottenere la sua amicizia, ma Catone gli chiede di deporre la dittatura e di lasciarsi giudicare per i suoi misfatti. Chiaramente Cesare rifiuta ma offre a Catone di dividere il potere, irritandolo ancora di più, e finisce per scandalizzarlo offrendosi di sposare Marzia. L'incontro termina con una lite che l'intervento di Marzia non serve a sedare e i due si lasciano promettendosi guerra.
Ossessionata dall'insistenza di Arbace, Marzia lo respinge più apertamente e se questo serve a chiarire la posizione del principe numida agli occhi di Catone, porta anche all'aperta ammissione di amare Cesare da parte della giovane. Catone esce di scena sconvolto, Marzia litiga con Arbace e con Emilia e l'atto si conclude con il lamento del principe respinto.

ATTO TERZO


Fulvio rivela a Cesare che Emilia ha preparato un imboscata ma un cesariano infiltrato fra i sostenitori di Catone, un certo Floro, lo aiuterà a mettersi in salvo.
Cesare incontra Marzia che, come ordinatole dal padre, è diretta alla nave del fratello per abbandonare Utica e i due si lasciano con un drammatico addio. Incontra quindi Arbace che gli garantisce la lealtà degli Uticensi, Cesare gli affida Marzia con toni cavallereschi.
Si scopre che in realtà ad ordire un tranello è stata Emilia, con la complicità di Floro che si è finto un traditore. La donna ha fatto credere a Fulvio di fidarsi di lui ma gli ha dato false indicazioni in modo che Fulvio, proponendo a Cesare un percorso sicuro, in realtà lo ha spinto nell'imboscata. Infatti il passaggio sotterraneo che Cesare percorre per allontanarsi da Utica, lo stesso che usa Marzia per andare alla nave, è chiuso da Emilia e dai suoi compagni armati, pronti ad uccidere il dittatore.
Sopraggiunge Catone ed ordina a tutti di deporre le armi non ammettendo di combattere con mezzi sleali, ma si ode un gran fragore ed entra Fulvio a comunicare che gli Uticensi hanno aperto le porte ai cesariani.
Arbace vuole combattere ma Fulvio rifiuta per ordine di Cesare, Catone si allontana e poco dopo Emilia annuncia che sta morendo per essersi più volte colpito con la propria spada.
Nell'ultima scena Catone fa giurare a Marzia di sposare Arbace e di odiare Cesare. Cesare chiamato da Fulvio accorre a rendere omaggio all'avversario morente.
L'autore dotò l'ultimo atto anche di un finale alternativo in quanto la comparsa in scena di Catone ferito e morente poteva essere censurata. In questo finale, infatti, Catone muore fuori scena e Marzia ne da notizia.