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Metastasio

Siroe


Personaggi:
- Cosroe re di Persia
- Siroe
- Medarse
- Emira
- Laodice
- Arasse

Scena: nella città di Seleucia

ATTO PRIMO


Il re di Persia Cosroe II decide di nominare suo erede il figlio minore Medarse nonostante il valore che il primogenito Siroe ha già dimostrato in molte occasioni.
Siroe è offeso ed assume un atteggiamento ribelle.
Si trova a corte la principessa Emira figlia di un re nemico ucciso anni prima da Cosroe. Emira è travestita da uomo, si fa chiamare Idaspe ed è riuscita ad ottenere la fiducia del re ma il vero scopo del suo travestimento è la vendetta.
Nel primo atto Emira chiede a Siroe (che la ama ricambiato ed è il solo a conoscere la sua vera identità) di uccidere Cosroe. Inorridito Cosroe rifiuta. Rimasto solo è combattuto fra la volontà di salvare il padre e quella di non tradire la donna che ama. Decide infine di fare avere al padre una lettera anonima per metterlo in guardia senza indicare chi sia da eliminare.
Siroe è amato da Laodice, sorella del generale Arasse, a sua volta amata da Cosroe. Avuto un rifiuto da Siroe, Laodice si infuria e lo accusa davanti al re di aver tentato di sedurla.
Mentre il re sta per ordinare che il figlio venga punito riceva la lettera anonima che crea ovviamente una situazione di confusione e turbamento generali.
Alla fine del primo atto Siroe, del tutto innocente, si trova ad essere il principale sospettato anche a causa delle accuse di Medarse e delle insinuazioni di Emira-Idaspe che continua a godere la piena fiducia di Cosroe.

ATTO SECONDO


Discutendo con Emira, Siroe è sdegnato all'estremo e sguaina la spada con l'intenzione di uccidersi ma entra improvvisamente Cosroe e vedendolo armato crede che voglia colpire Idaspe.
Cosroe ordina l'arresto di Siroe ma questi, trascinato dalle guardie, lo avverte di guardarsi da Idaspe. Mentre il re medita su quelle parole, Emira decide di agire e brandisce a sua volta un'arma per colpire Cosroe ma deve trattenersi per l'arrivo di Medarse.
Astutamente la donna finge di voler porgere la sua spada al re per allontanare ogni sospetto, riconquista così la piena fiducia di Cosroe che anzi la incarica di indagare sul presunto pericolo. Medarse, ipocritamente blandendo il padre, gli propone di far morire Siroe per evitare che sollevi la popolazione contro il trono.
Cosroe afferma di non aver cuore di dare un simile ordine e rimane combattuto pur essendo ormai convinto del tradimento di Cosroe.
Intanto Arasse, amico di Siroe, sta sollevando il popolo perché lo liberi.
Cosroe ha un colloquio privato con Siroe: è disposto a perdonare tutto e a dargli il regno e Laodice purché Siroe gli indichi il trraditore ma Siroe afferma di non poterlo fare.
Infine Cosroe lo lascia con Emira-Idaspe alla quale Siroe rimette la decisione prima di allontanarsi a sua volta. Laodice prega Idaspe di salvare Siroe e il finto Idaspe la inganna fingendosi innamorato di lei.

ATTO TERZO


Laodice confessa a Cosroe di aver mentito a proposito di Siroe ma non serve: Cosroe ordina a Arasse di sopprimere il figlio.
Anche Emira-Idaspe parla con il re e finalmente riesce a commuoverlo e a fargli ordinare di sospendere l'esecuzione ma entra Arasse ad annunciare che Siroe è morto. Cosroe si dispera e Idaspe lo accusa chiamandolo assassino, infine Emira rivela la sua vera identità e Cosroe ordina a Arasse di arrestarla.
Uscito Cosroe, Arasse spiega a Emira che Siroe è ancora vivo e che si stanno raccogliendo forze per liberarla. Intanto aumenta il tumulto popolare.
Emira corre a liberare Siroe, sopravviene Medarse che intende uccidere il fratello ma, non trovandone il coraggio, cede la spada a Idaspe che a sua volta la consegna a Siroe rivelando anche a Medarse di essere Emira.
Anche Arasse ammette di non aver eseguito l'ordine di Cosroe e Medarse, vedendosi abbandonato da tutti, si sottomette a Siroe che magnanimamente lo perdona. Nel lieto fine Cosroe cede la corona a Siroe e gli propone di sposare Emira, questa abbandona i suoi propositi di vendetta ed Arasse tranquillizza il popolo mostrando Siroe salvo e trionfante.