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Fortezza di Acra - Gerusalemme



Nel 168 a.C. Antioco IV Epifane, sospettando che a Gerusalemme si covasse la rivolta contro il suo dominio, saccheggiò la città, massacrò la popolazione e proibì i riti ebraici revocando le concessioni fatte dal padre Antioco III.
Decretò quindi, per tenere sotto controllo la situazione in futuro, la costruzione di una fortezza detta Acra in posizione dominante sulla città e sul territorio circostante. Il presidio che si stabilì nella fortezza era composto da militari greci e da loro alleati ebrei che avevano aderito all'ellenizzazione promossa dai Seleucidi, ma nel 167 a.C. il sacerdote Mattatia si mise a capo della popolazione tradizionalista e guidò una grande rivolta che nel 164 a.C. culminò nella liberazione di Gerusalemme ad opera di Giuda Maccabeo figlio di Mattatia.
L'Acra resistette ed i suoi occupanti furono soccorsi da un esercito inviato dal nuovo re Antioco V che distolse Giuda Maccabeo costringendolo ad affrontare il nemico fuori città. Successivamente la fortezza continuò a resistere fino a che nel 141 a.C. fu espugnata da Simone Maccaneo.
Il successivo destino e l'esatto posizione geografica dell'Acra sono controversi: fu distrutta dai Maccabei o cadde lentamente in disuso nel corso del secondo secolo a.C.
Secondo Francesco Cassini da Perinaldo, storico di Gerusalemme, la fortezza si trovava sul "Monte Salem" il cui nome avrebbe concorso a formare quello di Gerusalemme.


Riferimenti letteratura:
  • Bibbia - Primo libro dei Maccabei
  • Giuseppe Flavio - Antichità Giudaiche
  • Francesco Cassini da Perinaldo - Storia di Gerusalemme



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