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Compromesso di Caspe



Il 31 maggio 1410 Martino il Vecchio re d'Aragona e di Sicilia morì senza lasciare discendenti diretti e senza aver dato indicazioni per la sua successione.
Cinque pretendenti, tutti imparentati con i sovrani della Catalogna, avanzarono la propria candidatura:
- Federico conte di Luna, figlio naturale di Martino il Giovane, cioè nipote di Martino il Vecchio
- Giacomo I lo Sventurato conte d'Urgel, discendente di Alfonso IV il Benigno
- Alfonso d'Aragona duca di Gandia nipote di Giacomo il Giusto; morì prima della conclusione della vertenza e fu sostituito dal figlio Alfonso II di Gandia
- Luigi III d'Angiò duca di Calabria, figlio di Iolanda d'Aragona figlia di Giovanni I d'Aragona
- Ferdinando di Trastamara figlio di Eleonora d'Aragona figlia di Pietro IV d'Aragona.

Per evitare la guerra civile, i parlamentari d'Aragona, Catalogna e Valencia stabilirono di nominare nove rappresentanti che si riunirono a Caspe, in Aragona, e il 25 giugno 1412 elessero per maggioranza Ferdinando di Trastamara.
Fra i pretendenti sconfitti il solo Giacomo conte d'Urgel che vantava la parentela più stretta con il defunto Martino il Vecchio non riconobbe la decisione di Caspe e rifiutò le offerte del vincitore che gli proponeva il ducato di Montblanc e un matrimonio fra i rispettivi figli.
Giacomo scatenò la guerra civile con aiuti ricevuti dall'Inghilterra, dalla Guascogna e dalla Navarra ma dopo circa un anno fu sconfitto da Ferdinando che gli fece grazia della vita ma lo confinò fino alla morte in un castello in Navarra.
L'antipapa Benedetto XIII che aveva energicamente appoggiato l'elezione di Ferdinando, fu da questi successivamente abbandonato dopo il Concilio di Costanza e trascorse il resto della vita nel castello di famiglia a Peniscola.


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