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Aniceto liberto



Liberto alla corte di Nerone, stando a Tacito collaborò attivamente ai misfatti dell'imperatore.
Fu su consigli di Aniceto che Nerone organizzò il primo tentativo di uccidere la madre Agrippina simulando un incidente navale. Il piano fallì perché Agrippina si salvò a nuoto e Nerone costruì una falsa accusa contro di lei mandando subito Aniceto ad ucciderla con alcuni centurioni.
Più tardi, quando Nerone decise di eliminare la sua prima moglie Ottavia per compiacere Poppea, Aniceto si prestò a fingere di essere stato l'amante di Ottavia dichiarandolo pubblicamente. Venne processato ed esiliato in Sardegna dove, grazie alla segreta protezione dell'imperatore, visse in modo confortevole per il resto della sua vita.


Riferimenti letteratura:
  • Tacito - Annali




  • Indice sezione