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Marcio Rufo



Questore in Africa, di parte cesariana partecipò alla guerra civile.
Nel De Bello Civili Cesare racconta che quando Gaio Scribonio Curione perì combattendo contro un esercito inviato da Giuba, Marcio Rufo aveva il comando di una prte dei soldati rimasti negli accampamenti detti Castra Cornelia.
Quando giunse la notizia della disfatta di Curione i soldati presi dal panico vollero a tutti i costi tentare di fuggire in Sicilia. Nonostante gli sforzi di Marcio Rufo per mantenere l'ordine, quanti si trovavano nei Castra presero a contendere i posti sulle barche che non riuscirono ad accoglierli tutti. Molti rimasero a terra ed il giorno seguente trattarono la resa con il governatore pompeiano di Utica Attio Varo, ma al suo arrivo Giuba non onorò gli impegni di Varo e, presi come schiavi soltanto alcuni degli uomini di Cesare, fece trucidare tutti gli altri mentre Varo si limitava a protestare debolmente per la violazione degli accordi.
Nell'agosto del 49 a.C. la flotta cesariana comandata da Gaio Scribonio Curione giunse a largo di Clupea e mise in fuga le navi pompeiane che presidiavano la costa e Marcio Rufo fu incaricato di inseguire i fuggitivi.


Riferimenti letteratura:
  • Cesare - La guerra civile




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