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Poppone patriarca di Aquileia



Membro della nobile famiglia tedesca degli Ottocari, Poppone nacque negli ultimi anni del decimo secolo e crebbe in Baviera ricevendo un'educazione di alto livello.
Il patriarca di Aquileia Giovanni morì il 19 giugno 1019 e Poppone lo sostituì nella carica probabilmente con l'appoggio di Enrico II al quale era legato da vincoli di parentela. Già dai primi anni del suo governo Popone, in quanto membro dell'aristocrazia imperiale, fu in rapporti personali con l'imperatore e ne ricavò sempre benefici per il patriarcato.
Nel 1024 il doge di Venezia Ottone Orseolo e suo fratello Orso patriarca di Grado fuggirono in Istria a causa di una rivolta popolare e Poppone ne approfittò per saccheggiare e occupare Grado. Si ritirò dalla città quando gli Orseolo furono richiamati in patria e protestarono presso il papa Giovanni XIX.
Nel concilio di Roma del 1027, alla presenza dell'imperatore Corrado II, Poppone ottenne almeno formalmente l'incorporazione della Chiesa di Grado nel suo patriarcato, ma nella sostanza Grado continuò ad operare autonomamente. Nello stesso anno Poppone ottenne dall'imperatore l'immunità giudiziaria e in seguito nuove concessioni patrimoniali e il diritto di battere moneta.
Apportò riforme organizzative alla sua Chiesa, restaurò la Basilica di Aquileia e la riconsacrò nel 1031.
Ancora nel 1040 ottenne benefici da Enrico III, nuovo imperatore dal 1039.
Poppone morì improvvisamente nel 1042 mentre si preparava ad attaccare di nuovo Grado. Fu inumato nella basilica di Aquileia.


Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
  • Giuseppe Cappelletti - Storia della Repubblica di Venezia dal suo principio sino al suo fine


    Vedi anche:
  • Patriarchi di Aquileia




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