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Acquedotto Antoniniano Roma



I lavori di costruzione delle Terme di Caracalla durarono dal 212 al 217 d.C. e le terme stesse rimasero in funzione fino al 537 quando Vitige distrusse parte degli acquedotti romani per interrompere il rifornimento idrico della città.
Per coprire il fabbrisogno delle terme fu costruita una deviazione dell'acquedotto dell'Acqua Marcia che contemporaneamente venne potenziato con la captazione di nuove sorgenti dell'alta valle dell'Aniene.
La diramazione ebbe il nome di Aqua Antoniniana. I pochi tratti esistenti in forma di ruderi non sono sufficienti per stabilire con precisione l'intero percorso dell'acquedotto. Di questi resti archeologici fa parte il cosiddetto Arco di Druso che era un fornice dell'acquedotto a cavallo della via Appia, a lungo creduto un arco di trionfo in onore di Druso Maggiore.
La diramazione aveva origine nell'attuale quartiere Quadraro, presso Porta Furba, procedeva fino a Piazza Galeria, scavalcava la via Appia con l'arco suddetto e da qui raggiungeva in linea retta le terme per una lunghezza complessiva di circa 4 km. Il condotto interno di scorrimento dell'acqua era largo 60 cm. e alto circa 130 cm., dimensioni che nel tempo diminuirono sensibilmente a causa dei depositi di calcare.
E' stato calcolato che per tutta la durata del suo funzionamento l'acquedotto fornì alle terme una media di 20.000 m3 al giorno di acqua.


Vedi anche:
  • Acquedotti di Roma




  • Indice sezione