Matrona romana, seconda figlia di Scipione l'Africano, donna colta, di interessi filoellenici, sposò Tiberio Sempronio Gracco, console nel 177 a.C.
Fu madre di dodici figli fra i quali i tribuni Tiberio e Gaio Gracco.
Vedova dal 153 a.C. si dedicò all'educazione dei figli che soleva indicare come 'i miei gioielli'.
Racconta Plutarco che Cornelia rifiutò l'offerta di matrimonio di un re egiziano e che dopo la morte dei figli continuò a vivere a Miseno comportandosi sempre con grande dignità.
Non è chiaro quale sia stata la sua influenza rispetto all'azione politica dei Gracchi ma si ritiene che nel suo salotto, frequentato dalla migliore società romana, abbiano preso corpo molte idee di innovazione e cambiamento.
Dante pone Cornelia fra gli 'spiriti magni' nella valle del Limbo (Inf. IV-128).

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Riferimenti letteratura:

Plutarco - Vite di Agide e Cleomene, Tiberio e Caio Gracco

Divina Commedia - Inferno

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