Nato a Deventer (Paesi Bassi) nel 1340, nella famiglia di un ricco mercante, ebbe un'ottima educazione che completò a Parigi laureandosi nel 1358.
Prese i voti ma ottenute delle ricche prebende visse per diversi anni la vita del gaudente finché l'incontro con il monaco certosino Enrico Egher di Kalcar avvenuto verso il 1373 non gli provocò una crisi mistica che mutò profondamente le sue convinzioni e il suo stile di vita.
Trascorsi tre anni in monastero divenne predicatore a Utrecht. Durante questa esperienza conobbe dei giovani con i quali nel 1381 fondò i Fratelli della Vita Comune, una comunità religiosa i cui membri, pur rimanendo laici, si dedicavano alla preghiera, alla meditazione e vivevano in grande semplicità sostenendosi con il proprio lavoro che era spesso l'insegnamento del latino e della religione.
La predicazione di Groote contro il malcostume del clero gli procurò molti avversari nei vari ordini religiosi che riuscirono a fargli revocare la licenza di predicare. Contro questa misura si appellò al papa Urbano VI ma prima di avere la risposta morì avendo contratto la peste durante l'assistenza ai malati. Era il 20 agosto 1384.