4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ

Sunelweb
    
Guida rapida
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W Y Z  
 

Federico arcivescovo di Ravenna



Ecclesiastico di origine sassone, fu collaboratore dell'imperatore Ottone III che regnò dal 996 al 1002.
La prima notizia conosciuta che lo riguarda è la sua participazione alla cerimonia dell'aprile del 1001 al placito che per la restituzione alla diocesi di Ravenna dell'abbazia di Pomposa che dal 981 era sotto la giurisdizione di Pavia. La riunione si tenne nella cattedrale ravennate di Sant'Apollinare in Classe e Federico vi prese parte come "presbitero cardinale".
Il 22 luglio 1001 presiedette il sinodo di Pöhlde (presso Brandeburgo) come legato apostolico, scopo del sinodo era dirimere la contesa tra Bernardo vescovo di Hildesheim e Willigis arcivescovo di Magonza in merito alle pertinenze del monastero di Gandersheim. Il sinodo diede ragione a Bernardo ma Willigis si dileguò e Federico lo sospese dalla carica episcopale con l'ordine di recarsi a Roma per giustificare il suo comportamento davanti al papa.
Durante l'autunno 1001, in seguito alle dimissioni dell'arcivescovo Leone, Federico fu nominato arcivescovo di Ravenna. Poco dopo la nomina Federico cedette all'imperatore l'abbazia di Pomposa in cambio del controllo sui monasteri istriani. Le manovre di Ottone III miravano ad escludere dall'ex esarcato l'influenza dello Stato Pontificio annullando così le promesse che Ottone I aveva fatto alla Chiesa.
Fra gli atti di Federico in qualità di arcivescovo le cronache riportano la sua partecipazione al concilio di Todi del dicembre 1001 e donazioni al monastero di Santa Maria Maggiore in Ravenna e al monastero di Santa Maria di Urano in Bertinoro.
Il 23 gennaio 1002 morì l'imperatore Ottone III. In Italia si schierarono due fazioni: quella che il 15 febbraio 1002 incoronò re d'Italia Arduino Marchese d'Ivrea e quella favorevole a Enrico duca di Baviera alla quale Federico aderì desiderando mantenere l'Italia in area germanica. Quando Ottone di Carinzia venne in Italia su ordine di Enrico di Baviera per contrastare Arduino, Federico lo supportò comandando le milizie sue e del marchese Tebaldo di Canossa e quando Enrico II, dopo essere stato incoronato re di Germania, scese in Italia nel 1004 per ricevere il titolo imperiale, Federico si unì con le sue truppe a quelle di Enrico ma morì nel giugno di quell'anno.
Fu suo successore come arcivescovo di Ravenna Eriberto.


Riferimenti letteratura:
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare




  • Indice sezione