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Aleramo di Monferrato



Primo marchese del Monferrato e capostipite degli Aleramici, nacque a Sezzadio (Alessandria) nel 904.
Era figlio di un Guglielmo o Wilielmus di origine franca, probabilmente giunto in Italia per combattere con Guido da Spoleto contro Berengario I.
Nel 933 Aleramo ricevette dai re d'Italia Ugo e Lotario il feudo di Auriola nel territorio di Vercelli al quale nel 935 gli stessi sovrani aggiunsero altri possedimenti lungo il fiume Tanaro nel territorio di Aqui.
In quersti anni probabilmente Aleramo servì il re Ugo nella lotta contro i suoi rivali fra cui Arnolfo duca di Baviera sceso in Italia nel 934 per impadronirsi del trono italiano che fu sconfitto a Ugo a Bussolengo.
Nello stesso periodo Aleramo sposò una donna della quale non conosciamo il nome ed ebbe tre figli: Guglielmo, Anselmo e Ottone.
Nel 958 Berengario II nominò Ugo marchese del Monferrato e forse nel 960, Ugo sposò Gerberga figlia di Berengario dalla quale non ebbe figli.
Nel 961 Ottone I re di Germania venne in Italia chiamato dal papa Giovanni XII e depose Berengario II, tuttavia Aleramo conservò i suoi domini, anzi fu gradito ad Ottone che gli conferì altre terre nelle Langhee nel 967 confermò i suoi titoli.
Non si conosce la data della morte di Aleramo. Da un documento dell'epoca risulta morto nel 991 ma poiché il figlio Anselmo era marchese nel 983 Aleramo morì prima di questo anno.
Il suo primogenito Guglielmo morì prima del padre, gli altri due figli ricevettero entrambi il titolo di marchese ma Ottone morì poco dopo e Anselmo fu l'effettivo successore di Aleramo e il continuatore della dinastia.
Secondo una tradizione Aleramo fu sepolto nell'abbazia di Grazzano Monferrato (oggi Grazzano Badoglio) da lui stesso fondata.
Nel XII secolo i discendenti di Aleramo per dare lustro all'immagine della casata misero in circolazione una fantasiosa leggenda in cui si parla di eroiche imprese di Aleramo, di una sua discendenza regale, di agnizioni ed altri esaltanti particolari, ovviamene non fededegni.


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