Michelangelo Buonarroti dipinse La Creazione di Adamo nella volta della Cappella Sistina, il quarto quadro contando dall'altare ed il primo della terna centrale che comprende anche la Creazione di Eva e il Peccato originale.
Ogni elemento di paesaggio è assente salvo la porzione di terreno priva di particolari sulla quale poggia Adamo ed una riga azzurra, a rappresentare forse un fiume. Il resto è cielo chiarissimo, quasi bianco.
Adamo è a sinistra, semisdraiato e tende un braccio verso il Signore che a sua volta tende una mano verso di lui e i due indici si sfiorano in un gesto famosissimo, si tratta infatti di uno dei dipinti più noti al mondo.

A destra Dio è contornato da numerose figure fra le quali una donna sulle cui spalle appoggia il braccio sinistro. Alcuni vedono in questa donna la personificazione della Sapienza e nel bambino che Dio tocca su una spalla con la mano sinistra riconoscono il Figlio.
La forma presentata dal mantello che avvolge Dio e il suo corteggio ha suggerito a una parte della critica la forma di un cervello umano con vari riferimenti alla conoscenza, al pensiero, e così via.
Sono interpretazioni non sempre dimostrabili ed è difficile comprendere quali di questi simboli nascano dal pensiero e dalla fantasia di Michelangelo e quali dai teologi consulenti del papa. Quello che supera ogni dubbio di interpretazione è la constatazione che si è di fronte a uno dei massimi capolavori della storia dell'arte.

Il particolare delle mani protese con gli indici che si sfiorano fu danneggiato da una crepa nell'intonaco e ridipinto nel XVI secolo da Domenico Carnevali.

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Riferimenti letteratura:

Giorgio Vasari - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti

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