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Sitone



Ovidio (Met. IV, 279-280) è l'unica fonte che citi un personaggio di nome Sitone dalla singolare caratteristica di cambiare frequentemente sesso:

nec loquor, ut quondam naturae iure novato / ambiguus fuerit modo vir, modo femina Sithon.
(Né dirò come fu che un tempo, cambiate le leggi / di natura, l'ambiguo Sitone fu a volte maschio, a volte femmina.)


Né dirò afferma Ovidio e mantiene la parola perché Sitone non è più citato nella sua opera e non si hanno altre informazioni sul suo conto.



Riferimenti letteratura:
  • Ovidio - Metamorfosi




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