Secondo la tradizione la popolazione della Roma arcaica era divisa in tre tribù: Ramni, Tizi e Luceri.
Esistono due teorie sulla natura delle tribù originarie: secondo la prima la divisione in tribù si basava sull'origine etnica delle famiglie che lo componevano, secondo la seconda le tre tribù si riferivano alla zona cittadina che ciascuna abitava.

La prima teoria indica:
- i Ramni (Ramnes) di stirpe latina
- i Tizi (Tities) di stirpe sabina
- i Luceri (Luceres) di stirpe etrusca

a ben guardare la relazione tra le tribù e la topografia romana si spiega con l'insediarsi delle componenti etniche in aree cittadine inizialmente non abitate. Dionisio di Alicarnasso (II, 50) riferisce che quando Romolo e Tito Tazio re dei Sabini si accordarono per condividere il potere, ampliarono adeguatamente la città per accogliere l'afflusso di nuovi abitanti dalla Sabina, quindi Tazio regnò su Campidoglio e Quirinale, Romolo su Palatino e Celio. Potremmo quindi evincerne che i Sabini (Tities) abitassero Campidoglio e Quirinale, mentre i Latini (Ramnes) occupavano il Palatino e il Celio.
Quanto ai Luceri avrebbero abitato aree boschive alla periferia di Roma (lucis = bosco) e in questo senso la loro etnia, più che etrusca, avrebbe dovuto essere autoctona. Anche secondo Livio le tribù dei Ramni e dei Tizi furono istituite da Romolo nel momento della pacificazione con i Sabini e della condivisione del regno con Tito Tazio, lo storico considerava invece incerta l'origine della tribù dei Luceri.
Un'altra tradizione considerava il Celio come residenza degli Etruschi giunti a Roma con i fratelli Vibenna ma la cronologia di questo evento è più tarda, risale al sesto secolo a.C., ai tempi di Servio Tullio in quale in realtà sarebbe stato un ufficiale dell'armata dei Vibenna di nome Mastarna.

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Riferimenti letteratura:

Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica

Livio - Storia di Roma

Plutarco - Teseo e Romolo

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