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Lucio Marcio Settimo



Militare romano di condizione equestre, combattè in Spagna durante la seconda guerra punica.
Nel 211 a.C.,dopo la morte dei comandanti Gneo Cornelio Scipione Calvo e Publio Cornelio Scipione i soldati affidarono il comando a Lucio Marcio il quale si dedicò a riunire gli sbandati e a riorganizzare gli accampamenti. Quando il suo campo fu attaccato da Asdrubale di Gisgone la reazione dei Romani fu violentissima, tanto da mettere in fuga i Cartaginesi. Poco dopo Lucio Marcio decise di attaccare a sua volta il campo di Asdrubale agendo durante la notte perché il nemico, sottovalutando i Romani, non disponeva sentinelle. L'operazione ebbe successo, i Romani conquistarono due campi uccidendo e catturando migliaia di nemici.
Quando Lucio Marcio scrisse al senato per rendere noti questi eventi commise l'imprudenza di firmarsi "Lucio Marcio Propretore" usando un titolo che non aveva ricevuto ufficialmente.
La legge prevedeva che la carica fosse assegnata dal senato o dall'assemblea del popolo, riconoscere ai soldati al fronte il diritto di nominare un propretore poteva costituire un precedente molto pericoloso. E' da notare che due secoli più tardi divenne prassi comune che gli eserciti acclamassero gli imperatori ... Comunque la scelta del comandante supremo in Spagna fu in quell'occasione affidata al popolo che confermò Lucio Marcio.
Valerio Massimo (I,VI) narra di una luce prodigiosa apparsa intorno al capo di Lucio Marcio mentre parlava ai soldati prima della battaglia.


Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Valerio Massimo - Fatti e detti memorabili




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