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Crepercio Gallo



Nel 59, stanco delle ingerenze della madre Agrippina nella gestione del potere, l'imperatore Nerone decise di farla morire. Racconta Tacito che il primo tentativo fu organizzato in modo da simulare un incidente. Nerone, che si trovava a Baia, invitò la madre a un banchetto. La donna vi andò in lettiga e durante il banchetto Nerone si comportò affettuosamente fingendo di aver superato i precedenti dissidi ma quando fu il momento di tornare a Roma era pronta per Agrippina e per i suoi accompagnatori una nave appositamente sabotata.
Insieme alla donna viaggiavano due persone a lei familiari, l'amica Acerronia Polla e Crepercio Gallo, probabilmente un domestico, certamente all'oscuro del piano matricida. La nave si era di poco allontanata dalla riva quando il tetto dell'ambiente che ospitava i tre viaggiatori, che era stato appesantito con un carico di piombo, crollò e Crepercio Gallo morì schiacciato sotto il suo peso.
La nave fu fatta inclinare dai rematori istruiti da Nerone ma le due donne riuscirono a tuffarsi. Acerronia per farsi salvare dai marinai si finse Agrippina, ma erano i sicari di Nerone che la uccisero a colpi di remi. Agrippina si salvo a nuoto ma presto sarebbe stata direttamente eliminata senza altri allestimenti.


Riferimenti letteratura:
  • Tacito - Annali




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