Uomo politico romano del I secolo a.C., di parte cesariana, poi seguace di Marco Antonio. Fu edile e senatore.
E' ricordato nelle Filippiche di Cicerone fra i personaggi sinistri, depravati e alcolizzati con cui Antonio usava banchettare lasciandosi andare ai suoi eccessi, in particolare l'oratore sottolinea che almeno in un'occasione Antonio aveva fatto frustare Cotila da schiavi dello stato durante un banchetto davanti ai commensali.
E' stata avanzata l'ipotesi che questa azione, che per Cicerone rappresentava un esempio della dissolutezza dei costumi di Marco Antonio, fosse in realtà un'imitazione di rituali dei Parti ai quali lo stesso Antonio aveva probabilmente assistito durante la sua campagna in oriente e ai quali si interesserà quando più tardi, con Cleopatra, concentrerà le sue mire e la sua azione politica sulle province orientali. In quest'ottica dunque i suoi seguaci sarebbero stati coinvolti non in una smodata crapula ma negli atti di una propaganda politica che Antonio andava progettando già ai tempi del suo consolato, e forse prima della morte di Cesare.

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Riferimenti letteratura:

Cicerone - Filippiche

Plutarco - Vite di Demetrio e Antonio

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