Quinto Fabio Massimo, figlio dell'omonimo a sua volta figlio di Quinto Fabio Massimo Allobrogico.
Nel 59 a.C. insieme a Marco Celio Rufo intentò un processo contro Gaio Antonio Ibrida accusandolo di estorsione durante il suo mandato in Macedonia.
Nel 57 a.C. fu edile curule.
Nel 46 a.C. fu legato di Giulio Cesare durante la guerra civile e nel 45 a.C. fu console suffetto.
Morì il 31 dicembre 45 e Plinio il Vecchio lo cita come esempio di morte improvvisa senza sintomi premonitori.
Padre di Paolo Fabio Massimo console nell'11 a.C., di Africano Fabio Massimo e di Fabia Paolina.
Valerio Massimo racconta un fatterello scandalistico a proposito del figlio di Fabio Massimo Allobrogico che era talmente dissoluto che il protore non gli consentì di entrare in possesso dell'eredità paterna perché l'avrebbe certamente dilapidata. Non precisa però di quale filio si tratti.

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Riferimenti letteratura:

Valerio Massimo - Fatti e detti memorabili

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Vedi anche:

Cronologia dei magistrati romani

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