Nato il 14 maggio 1725, Ludovico Manin apparteneva a una famiglia iscritta al patriziato dal 1650.
Fu eletto doge il 9 marzo 1789. Nello stesso anno ebbe inizio la Rivoluzione Francese con importanti ripercussioni sulla politica e sull'economia europee. Venezia si dichiarò neutrale.
Nel 1793 si insediò a Venezia un ambasciatore della "Repubblica Francese" e nel 1795 l'ambasciatore veneziano Alvise Querini fu accreditato a Parigi.
Negli anni successivi Francesi e Austriaci combattereno a lungo in territorio veneto e nel 1797 le truppe di Napoleone invasero l'Italia Settentrionale mentre al doge veniva recapitato un ultimatum.
Il 30 aprile 1797 il Maggior Consiglio si riunì per cercare di definire una strategia contro gli invasori ma il 12 maggio il doge abdicò in favore di una "municipalità provvisoria", il 14 maggio le truppe francesi entrarono in città e il 16 maggio fu firmato l'atto di sottomissione.
Ritiratosi a vita privata, Manin morì il 24 ottobre 1802.

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Vedi anche:

Dogi di Venezia

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