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San Severino



Appartenente ad una famiglia romana di alto rango, Severino nacque in Italia intorno al 410.
Fattosi monaco, si trasferì nel 453 nel Norico, regione corrispondente approssimativamente all'attuale Austria e a parte della Baviera, dove si dedicò all'evangelizzazione delle popolazioni locali, ma anche ai problemi materiali delle genti latine residenti nella regione in un'epoca in cui il governo romano, la sua organizzazione ed i suoi servizi erano venuti completamente a mancare. Con grandi doti diplomatiche riuscì anche a gestire i difficili rapporti con i Rugi che vivevano più a Oriente, anche se non gli riuscì di raggiungere con loro una stabile pacificazione.
Via via che procedeva con la conversione al Cristianesimo dei Norici, attività che gli valse l'appellativo di 'apostolo del Norico', Severino fondava nuovi monasteri e conquistava l'ammirazione dei potenti che spesso lo consultavano per avere opinioni e consigli.
Asceta e penitente, già in odore di santità durante la vita, Severino avrebbe avuto anche capacità profetiche. L'Anonimo Valesiano racconta che ricevette la visita del giovane Odoacre e, nonostante l'aspetto dimesso di questi, gli predisse che sarebbe divenuto re e lo esortò a recarsi in Italia dove lo attendeva la gloria.
D'altro canto la sua preveggenza è chiara a chi consideri che comprese, prima della definitiva caduta dell'impero d'Occidente, che il processo di fusione fra la civiltà romana e le popolazioni barbariche era ormai inarrestabile ed era quindi opportuno ogni sforzo per civilizzare i barbari mentre penetravano in Europa, opera questa alla quale dedicò tutta la vita.
Il suo discepolo Eugippio, che ne scrisse la biografia, racconta come fosse rispettato e considerato dai capi dei barbari, compresi quelli dei Rugi che dopo la sua morte tentarono l'invasione del Norico e furono sconfitti e dispersi da Odoacre.
Morì l'8 gennaio del 482 nel monastero di Favianis. Nel 488, per ordine di Odoacre che stava evacuando le genti latine dal Norico per trasferirle in sedi più sicure, le sue spoglie furono traslate a Montefeltro, quindi nel Castello di Lucullo, a Napoli, sede del confino del deposto imperatore Romolo Augustolo, che era stato trasformato in un monastero, con Eugippio come abate.
Nel 1807, dopo la soppressione del monastero, le spoglie del santo furono di nuovo traslate nella chiesa di Ss. Severino e Sossio a Frattamaggiore presso Napoli dove attualmente si trovano.
Patrono dell'Austria, della Baviera e della città di San Severo in Puglia, la sua festa ricorre l'8 gennaio, anniversario della sua morte.


Riferimenti letteratura:
  • Eugippio - Vita di Severino
  • Paolo Diacono - Storia dei Longobardi




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