Regina dei Volsci, compare nell'Eneide come alleata di Turno contro i Troiani.
Era figlia del re Metabo il quale, lei neonata, aveva avuto contese politiche in patria ed era stato esiliato dalla nativa Priverno. Profugo nei boschi con la figlia neonata aveva invocato su di lei la protezione di Artemide, la quale aveva salvato Camilla da un grande pericolo. Metabo, infatti, per sfuggire a degli inseguitori aveva lagato la neonata ad una freccia e l'aveva scagliata oltre il fiume Amaseno, contanto - appunto - sulla protezione della dea.
Nell'undicesimo libro dell'Eneide, Camilla fronteggia le schiere etrusche alleate di Enea mentre Turno con le sue truppe organizza un'imboscata. Virgilio descrive la vergine che combatte come un'amazzone, con grande valore. Tuttavia l'etrusco Arrunte, approfittando di un suo momento di distrazione riesce a trafiggerla con una freccia, uccidendola.
Nei Saturnali di Macrobio, nel contesto delle discussioni sulla cultura religiosa di Virgilio, si dice che il nome Camilla significava 'serva degli dei'.
E' citata anche da Dante in Inferno I,107 e nel IV canto dell'Inferno, dove è collocata fra gli spiriti magni.

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Riferimenti letteratura:

Virgilio - Eneide

Igino - Fabulae

Macrobio - Saturnali

Divina Commedia - Inferno

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