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Abelardo Pietro



Pietro di Berengario nacque nel 1079 a Palais, presso Nantes, in Bretagna. Era il primogenito di un piccolo feudatario, uomo dotato di buona cultura che qualche tempo dopo la sua nascita scelse la carriera militare.
Dopo aver completato gli studi del "trivio" e del "quadrivio" perfezionò la sua formazione studiando logica con Roscellino a Loches e con Guglielmo di Champeaux a Parigi.
Venuto in contrasto con Guglielmo si trasferì a Melun (1102) dove aprì una scuola, quindi a Corbeil (1104) dove ne aprì una seconda. In quegli anni compose glosse e commenti su Aristotele, Porfirio e Boezio.
Nel 1108 riprese il ruolo di studente per frequentare la scuola di retorica di Guglielmo di Champeaux. In una disputa con il maestro ne demolì le tesi costringendolo a ritrattarle ma quando Abelardo ottenne la cattedra a Parigi, Guglielmo riuscì a farlo destituire.
Nel 1113 Guglielmo di Champeaux divenne vescoco di Chalons-sur-Marne e rinunciò all'insegnamento. Da allora Abelardo insegnò dialettica e teologia aprendo nel una scuola di fama europea a Notre Dame di Parigi.
Intanto frequentava le lezioni di teologia di Anselmo di Laon ma anche con questi i rapporti si guastarono perché Abelardo contrastara il metodo tradizionale di interpretazione e di insegnamento delle Scritture.
Nel 1114 Abelardo riuscì finalmente ad occupare la cattedra di Parigi, con grande successo.
In quel periodo conobbe Eloisa, nipote di Fulberto canonico di Notre-Dame, della quale divenne precettore. Quando Fulberto venne a conoscenza della relazione fra la nipote ed il filosofo volle separare i due amanti ma Abelardo rapì Eloisa e la portò in Bretagna dove nel 1116 la giovane partorì un figlio che fu chiamato Astrolabio. Tornato a Parigi, Abelardo affrontò Fulberto e offrì un matrimonio riparatore che fu celebrato poco dopo.
Gli sposi però non convivevano, Eloisa entrò da laica nel monastero di Argenteuil dove Abelardo, che continuava ad insegnare, le faceva visita di tanto in tanto. Fulberto si persuase che questa lontananza preludesse ad un abbandono da parte di Abelardo, perciò lo fece catturare ed evirare dai suoi bravi.
Abelardo fu costretto a ritirarsi in convento, come racconta nella sua Historia Calamitatum (1136).
Continuò i suoi studi di teologia e filosofia esprimendo posizioni di grande rilievo in contrasto con Bernardo di Chiaravalle che gli procurarono nel 1121 una prima condanna per eresia ad opera del Concilio di Soissons.
Ritiratosi in eremitaggio a Quincey fondò un oratorio che chiamò il Paracleto e che più tardi donerà ad Eloisa per farne un monastero femminile
Nel 1125 divenne abate di Sr. Gildas e riprese ad insegnare a Parigi, subì una nuova censura nel 1141 da parte del Concilio di Sens.
Morì nel 1142 a Cluny, dove si era ripirato presso Pietro il Venerabile, dopo essersi riconciliato con la Chiesa.
Fautore del realismo moderato, fu tra i precursori del metodo della scolastica.

Opere:
  • Sic et non - 1121
  • Theologia - 1123
  • Historia Calamitatum - 1136


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