Re dei Longobardi dal 632 al 652, successore di Arioaldo, rinforzò l'autorità regia e ampliò il suo territorio a danno dei Greci, nel 643 promulgò a Pavia l'editto di Rotari che costituì l'abbandono da parte dei Longobardi del diritto orale: redatto in latino in 388 capitoli mostra l'influenza del diritto romano e del Cristianesimo.
Alla sua morte gli successe il figlio Rodoaldo.

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Riferimenti letteratura:

Paolo Diacono - Storia dei Longobardi

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Vedi anche:

Re Longobardi

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