Giovanni dei Conti di Tuscolo, detto Mincio (balordo), di Velletri, era nipote del conte Teofilatto III che fu papa dal 1033 al 1045 con il nome di Benedetto IX.
Fu eletto papa con l'appoggio della famiglia il 4 aprile 1058, ma San Pier Damiani vescovo di Ostia si rifiutò di presiedere alla consacrazione e molti cardinali gli si opposero denunciando vizi di forma nell'elezione.
Fra gli oppositori di Benedetto X fu Ildebrando di Soana (futuro papa Gregorio VII), che con l'appoggio dell'imperatrice Agnese, fece riunire a Siena il 18 aprile 1058 i cardinali che elessero Gerardo di Borgogna con il nome di Niccolò II.
Questi convocò il sinodo di Sutri del 18 gennaio 1059 che depose e scomunicò Benedetto X, il quale fu costretto a fuggire da Roma.
Nel corso dello stesso anno si verificarono alcuni scontri militari fra le forze pontificie e i sostenitori di Benedetto finché quest'ultimo si arrese e si ritirò in una residenza privata ma nel 1060 Ildebrando lo fece arrestare e processare.
Successivamente Benedetto si riconciliò con Ildebrando, ormai divenuto papa, e morì a Canossa nel 1074.

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Vedi anche:

Cronologia dei Papi ed Antipapi

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