Console nel 500 a.C. con Manio Tullio Longo.
Dionigi di Alicarnasso racconta che fu informato di un complotto in corso per far rientrare i Tarquini a Roma e lo denunciò pubblicamente presentando al popolo i congiurati pentiti che lo avevano avvisato per evitare ogni ambiguità.
Sventata la congiura il senato ordinò riti di purificazione e giochi agonali durante i quali Manio Tullio morì cadendo dal cavallo e Sulpicio terminò il consolato senza collega.

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Riferimenti letteratura:

Tito Livio - Storia di Roma

Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica

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Vedi anche:

Cronologia dei magistrati romani

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