Il Palazzo Comunale di Modena, sede degli uffici del Comune, si affaccia su Piazza Grande chiudendola a est e a nord.
E' il risultato del collegamento di più edifici di epoca medievale. Il nucleo più antico, detto Palatium Urbis è parzialmente visibile dal cortile interno, fu ampliato con l'aggiunta dei prospetti sulla piazza e suelle vie adiacenti nei secoli XVII, XVIII e XIX.
Il palazzo è sormontato al centro dalla Torre dell'Orologio, costruita nel XII secolo ed arricchita di fregi e nuovi elementi nel XVI.
L'accesso al loggiato rinascimentale, al cortile interno e alla sede monumentale si trova nel porticato. In una delle sale, detta Loggetta è custodita una vecchia secchia di legno presa dai Modenesi ai Bolognesi enl 1325, episodio che ispirò il poema La Secchia Rapita di Alessandro Tassoni.
Nella Sala del Fuoco Niccolò dell'Abate affrescò nel 1546 wscene ispirate alla Guerra di Modena.
La volta e le pareti della Sala del Vecchio Consiglio presentano affreschi di Bartolomeo Schedoni, Ercole dell'Abate, Francesco Vellani.
La sala degli Arazzi custodisce opere di Girolamo Vannulli, mentre la volta della Sala dei Matrimoni fu dipinta da Francesco Vaccari e Giuseppe Carbonari.