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Lucio Virginio



Ufficiale romano, fu fra i capi della rivolta contro i decemviri insieme a Lucio Icilio fidanzato di sua figlia Virginia.
In un episodio probabilmente leggendario, tramandato da Livio per dimostrare la bassezza e l'arroganza del decemviro Appio Claudio Crasso (V sec. a.C.): invaghitosi della giovane, Appio Claudio tentò di conquistarla e, vedendosi rifiutato, usò i suoi poteri giudiziari per ottenere quanto desiderava.
Valendosi di falsi testimoni dimostrò che Virginia era figlia di una sua schiava e, quindi, gli apparteneva di diritto.
Nonostante la solidarietà popolare verso Virginia e la sua famiglia, Appio Claudio vinse la causa ed ottenne che la ragazza gli venisse affidata in condizioni di servitù.
Alla conclusione del processo Lucio Virginio ottenne di potersi appartare con la figlia e ne approfittò per pugnalare Virginia liberandola, con la morte, della schivitù e del disonore.
I tumulti che ne seguirono, secondo Livio, furono fra le concause della decisione del Senato di sciogliere definitivamente il decemvirato.
Lucio Icilio e Lucio Virginio furono fra i capi di questa rivolta. Subito dopo l'abolizione del decemvirato il tribunato della plebe venne ripristinato e Lucio Icilio e Lucio Virginio vennero rieletti con Publio Numitorio, Caio Sicinio, Marco Duilio, Marco Titinio, Marco Pomponio, Caio Apronio, Publio Villio e Caio Oppio.
Lucio Virginio ottenne l'incarcerazione del decemviro Appo Claudio Crasso che si suicidò alla vigilia del processo. Si suicidò anche il decemviro Spurio Oppio citato in giudizio da Publio Numitorio, mentre gli altri decemviri venivano condannati all'esilio e alla confisca dei beni.
Il tribuno Marco Duilio propose la sospensione di un anno dell'attività giudiziaria per evitare eccessi e persecuzioni conseguenti alla condanna dei decemviri.
Alla scadenza della carica i tribuni della plebe tentarono di essere rieletti e di far rieleggere gli stessi consoli, Lucio Valerio Potito e Marco Orazio Barbato, ma Marco Duilio, che presiedeva i comizi, impedì la rielezione.


Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Vittorio Alfieri - Virginia


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani



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