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Teramene



Nato intorno al 450 a.C.,figlio di Agnone, Teramene fu un militare ateniese e partecipò al colpo di stato oligarchico che nel 411 a.C. instaurò il governo dei Quattrocento, organismo che assunse i pieni poteri e cercò l'alleanza di Sparta contro la ribellione della flotta ateniese che, contro gli oligarchi, si era collocata a Samo sotto la guida di Trasillo e Trasibulo.
Teramene si oppose al progetto dei Quattrocento che volevano consegnare la città agli Spartani, fece da mediatore con gli opliti che si erano a loro volta sollevati e collaborò alla messa a punto di una nuova costituzione quando i Quattrocento furono spodestati dopo pochi mesi di governo.
Nel 404, finita la Guerra del Peloponneso con la vittoria di Sparta, il generale spartano Lisandro impose la formazione di un organo costituente che fu detto dei Trenta Tiranni del quale fece parte anche Teramene che in un primo momento approvò la condanna a morte dei principali esponenti democratici ma quando le condanne si fecero più frequenti e meno motivate si oppose fortemente alla politica dei Trenta e in particolare a Crizia che di quella politica era il principale promotore.
Per liberarsi di lui, Crizia lo accusò di tradimento e forzò la boulè a condannarlo con la minacciosa presenza dei suoi sostenitori in armi. Teramene fu arrestato e immediatamente costretto a bere la cicuta.


Riferimenti letteratura:
  • Tucidide - La Guerra del Peloponneso
  • Aristotele - La costituzione degli Ateniesi
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica




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