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Leone I papa



Originario della Tuscia, fu eletto nel 440 succedendo a Sisto III sotto il quale era stato arcidiacono.
Santo, Dottore della Chiesa, riaffermò la dottrina del primato della Chiesa di Roma sulla cristianità.
Nel 443 espulse i Manichei da Roma.
In Oriente intanto si diffondeva la dottrina predicata dal monaco Eutiche, detta monofisismo perché negava la duplice natura (umana e divina) di Cristo.
Leone scrisse al Patriarca di Costantinopoli Flaviano una lunga lettera detta Tomus ad Flavianum nella quale contestava le teorie di Eutiche e ribadiva la corretta posizione cristologica della Chiesa di Roma. Al Concilio di Efeso del 449 questa lettera venne respinta ed il monofisismo fu approvato. Nel 451, tuttavia, il Concilio di Calcedonia capovolse la situazione condannnando il monofisismo ed approvando il Tomus ad Flavianum.
Nel 452 Leone I fu alla testa della delegazione che incontrò Attila presso il Mincio e convinse il re degli Unni a non invadere l'Italia. Non si conoscono gli argomenti usati dal pontefice per ottenere questo risultato ma alcuni storici pensano che a dissuadere Attila furono le difficoltà della sua armata ed il timore di un'epidemia di peste che aveva colpito la penisola.
Nel 455, pur non riuscendo ad evitare il sacco di Roma da parte dei Vandali, convinse Genserico a non commettere stragi e a risparmiare le basiliche.
Abbiamo di lui, oltre al Tomus ad Flavianum, novantasei sermoni e centoquarantatre lettere.
Morì nel 461, gli successe Ilario.
La sua festa si celebra l'11 aprile.


Vedi anche:
  • Cronologia dei Papi ed Antipapi




  • Indice sezione