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Leone III papa



Romano, prete cardinale di Santa Susanna, fu eletto papa subito dopo la morte di Adriano I, avvenuta il 26 dicembre 795, e consacrato il giorno successivo.
Molto impopolare presso la nobiltà romana che lo ostacolò apertamente, cercò subito un appoggio autorevole inviando a Carlo Magno le chiavi della tomba di San Pietro e lo stendardo della città di Roma e chiedendogli di mandare rappresentanti per ricevere dai Romani il giuramento di obbedienza.
Carlo Magno rispose garantendo che avrebbe difeso la Chiesa e che avrebbe operato per rafforzare ovunque la fede cattolica. Chiedeva al papa di invocare la benedizione divina sul suo esercito e lo ammoniva ad osservare i precetti della Chiesa, conducendo una vita onorata. Questa risposta fa pensare che Carlo fosse al corrente di particolari non irreprensibili della vita privata di Leone.
I nobili Pascale e Campolo, nipoti di Adriano I, accusarono Leone di adulterio e di spergiuro. Il 25 aprile 799 il pontefice venne aggredito e picchiato a sangue, si raccontava che gli fu mozzata la lingua e cavati gli occhi, mutilazioni dalle quali sarebbe presto guarito grazie al miracoloso intervento di San Pietro.
Fu rinchiuso nel monastero di Sant'Erasmo sul Celio, riuscì a fuggire a Spoleto e di qui raggiunse Carlo Magno a Paderborn (Nord Reno-Westfalia, Germania).
Negli anni precedenti i rapporti fra Carlo ed il pontefice erano stati freddi ma corretti. Carlo aveva assegnato a Leone il compito di redimere gli Avari da lui sottomessi e nel 798 gli aveva ordinato di indire un concilio sulla questione degli adozionisti.
Mentre Leone si trovava a Paderborn, Pascale e Campolo inviarono rappresentanti a Carlo Magno per sostenere le accuse contro il papa. Carlo, consigliato da Alcuino, decise che il potere laico non poteva giudicare il papa e fece scortare Leone III che nel novembre 799 rientrò a Roma dove una commissione di inchiesta istituita per volere di Carlo Magno esaminò il suo caso.
Il 24 novembre 800 Carlo Magno giunse a Roma con una delle sue armate, nel frattempo la commissione di inchiesta aveva sollevato Leone da ogni accusa ed un sinodo tenutosi a Roma il 2 dicembre 799 lo aveva scagionato ufficialmente. Pascale e Campolo, condannati a morte, erano stati graziati per intercessione del papa che aveva voluto commutare la pena capitale con l'esilio.
Il 25 dicembre 800, durante le celebrazioni natalizie, Leone III incoronò Carlo Magno imperatore. Storici laici contemporanei come Eginardo sostennero che Leone III agì di sorpresa e di propria iniziativa e che la sua azione non fu particolarmente gradita al nuovo imperatore. Per contro altri ritengono che l'incoronazione fosse già concordata fra Leone e Carlo, probabilmente durante il soggiorno a Paderborn. Comunque l'evento fu di somma importanza in quanto iniziò la consuetudine della consacrazione dell'imperatore da parte del papa.
Nell'809, durante il concilio di Aquisgrana convocato da Carlo Magno, Leone approvò l'aggiunta del filioque nel Credo pur evitando di renderla obbligatoria per i credenti orientali.
Dopo la morte di Carlo Magno (814) Leone prese a perseguitare gli avversari e fece giustiziare Pascale e Campolo.
Fece costruire la Scuola Palatina, dalla quale derivò l'università della Sorbona. Morì il 12 giugno 816 e fu sepolto in San Pietro. Gli successe Stefano V.
Inserito nel 1673 nel Martirologio Romano al 12 giugno, la festa fu abolita con la revisione del Martirologio del 1963.


Riferimenti letteratura:
  • Eginardo - Vita di Carlo Magno

    Vedi anche:
  • Cronologia dei Papi ed Antipapi




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