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Guido Cavalcanti



Figlio del nobile Cavalcante Cavalcanti, Guido nacque a Firenze, probabilmente nel 1255 e certamente non più tardi del 1258.
La mercatura esercitata dai suoi antenati aveva fruttato alla famiglia Cavalcanti grandi ricchezze ed una posizione di prestigio nella nobiltà cittadina. Da sempre guelfi, i Cavalcanti ebbero nel padre di Guido un importante esponente di parte bianca.
Nel 1260, con la sconfitta dei guelfi fiorentini ad opera dei ghibellini senesi, i Cavalcanti caddero in disgrazia ma dopo la disfatta dei ghibellini nella battaglia di Benevento (1266) tornarono ad esercitare grande influenza nella politica cittadina.
Certamente Guido ricevette un'accurata e raffinata educazione quale lo stato sociale della sua casata esigeva e consentiva, secondo alcune fonti non verificabili annoverò fra i suoi maestri anche il famoso Brunetto Latini.
Come si è detto dopo la battaglia di Benevento i Cavalcanti recuperarono in Firenze tutto il loro prestigio e quando nel 1267 si svolse un tentativo di pacificazione fra i membri delle famiglie di opposta fede politica, Giudo, figlio di un famoso guelfo, contrasse impegno di matrimonio con Beatrice, figlia del capo ghibellino Farinata degli Uberti.
Alcuni atti notarili che ci sono pervenuti attestano la storicità di questo matrimonio e la nascita di almeno due figli, Andrea e Tancia e forse di una figlia di nome Tessa. Da analoghe fonti sappiamo anche che Bice degli Uberti ebbe in dote un casolare, poi venduto in solido da Guido e Farinata.
Nel 1280 il papa Niccolò III inviò a Firenze suo nipote il cardinale Latino Malabranca Orsini per tentare una nuova pacificazione fra Guelfi e Ghibellini in Toscana. In quell'occasione Guido Cavalcanti, che evidentemente aveva raggiunto un ruolo di rilievo nella politica cittadina, fu tra i garanti del trattato di riconciliazione, trattato che viene ricordato come "Pace del Cardinal Latino".
Nel 1284 Guido divenne membro del Consiglio Comunale di Firenze, carica che ricoprì fin quando gli Ordinamenti di Giustizia di Giano della Bella del 1293 esclusero i nobili da ogni compito di amministrazione della cosa pubblica.
Guido continuò comunque la sua vita di uomo politico e di esponente dei guelfi bianchi, fazione capitanata dalla famiglia dei Cerchi, fu acerrimo avversario di Corso Donati, capo dei neri, che tentò di farlo uccidere durante un viaggio a Santiago di Compostela.
Da parte sua Guido partecipò ad un'incursione dei bianchi contro le case dei Donati e tentò di colpire Corso con una freccia, mancandolo. A seguito di questa impresa venne confinato a Sarzana dal Consiglio dei Priori nel 1300.
A Sarzana Guido si ammalò e quando venne richiamato a Firenze vi morì quasi subito, il 29 agosto 1300.

Sui rapporti fra Guido Cavalcanti e Dante Alighieri si è scritto molto. Nella Vita Nova Dante definisce Guido "primo amico" e sappiamo che questa amicizia fu duratura e fraterna anche dalle rime di corrispondenza che i due si scambiarono.
Nell'undicesimo canto del Purgatorio Oderisi da Gubbio nomina Guido Cavalcanti dicendo che ha superato nell'arte poetica Guido Guinizelli e nel decimo dell'Inferno Dante incontra il padre di Guido, Cavalcante Cavalcanti. In quest'occasione Dante dice che Guido ebbe forse "a disdegno" Virgilio. Un'interpretazione di questo passo è quella di quanti vedono in Guido, poeta in volgare, una sorta di ribellione contro la tradizione della Chiesa e della cultura classica in lingua latina. Non è affatto provato, tuttavia, che Cavalcanti nutrisse avversione per la letteratura classica e per Virgilio in particolare.
Personaggio in vista, noto ai suoi tempi per la forte personalità oltre che per le sue composizioni, Guido Cavalcanti è citato anche nel Decamerone e nelle novelle di Sacchetti.


Riferimenti letteratura:
  • Dante Alighieri - Vita Nova
  • Divina Commedia - Inferno
  • Divina Commedia - Purgatorio
  • Boccaccio - Decameron
  • Franco Sacchetti - Il Trecentonovelle



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