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Giovanni Pico della Mirandola



Figlio di Giovanni Francesco I signore di Mirandola e di Giulia Boiardo, Giovanni Pico dei Conti di Mirandola e della Concordia, solitamente detto Pico della Mirandola, nacque il 24 febbraio 1463 a Mirandola (provincia di Modena).
Studiò a Bologna e in altre città, dotato di eccezionale memoria svolse approfonditi studi di filosofia, teologia e matematica imparando, oltre al latino e al greco, varie lingue fra cui l'ebraico e l'arabo.
Entrò in contatto con le maggiori personalità della politica e della cultura del suo tempo tra cui Lorenzo il Magnifico, Poliziano, Ficino, Savonarola e molti altri e divenne membro dell'Accademia Neoplatonica di Francia.
Nel 1486, dopo un soggiorno a Parigi presso la Sorbona, preparò un ponderoso trattato dal titolo Conclusiones nongentae in omni genere scentiarum comprendente novecento tesi teologiche e filosofiche basate sui suoi studi che andavano dall'antichità ai suoi tempi e riguardavano anche le culture ebraica e araba.
L'opera avrebbe dovuto essere presentata a Roma a un convegno filosofico che non ebbe luogo perché alcune delle tesi furono giudicate eretiche. Pico della Mirandola, costretto alla fuga, riparò in Francia ma fu arrestato da Filippo II e subito liberato per intercessione di Lorenzo de'Medici. Assolto da Alessandro VI, si stabilì a Firenze dove morì per avvelenamento il 17 novembre 1494.


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