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Gaio Svetonio Paolino



Gaio Svetonio Paolino iniziò la sua carriera politica come pretore nel 42 d.C. per poi recarsi in Mauretania per sopprimere una rivolta.
Nel 59 d.C. fu nominato governatore della Britannia. Succedeva a Quinto Veranio morto l'anno precedente che aveva iniziato operazioni militari nell'intento di conquistare il Galles, ma secondo Tacito la ragione che spinse Svetonio a tentare di espandere il dominio romano nell'isola fu il suo desiderio di conquistare una gloria pari a quella che il generale Corbulone andava in quel periodo guadagnandosi in Armenia.
Nel 61 d.C. Svetonio Paolino attaccò l'isola di Mona (oggi Anglesey) ma mentre si combatteva il generale venne informato di una ribellione scoppiata all'interno della provincia contro gli abusi dei legionari e dei coloni romani.
Comandava i ribelli la regina Boudicca, vedova di Prasutago, re della tribu degli Iceni. Prasutago era stato insediato sul trono dai Romani e veniva quindi considerato un re cliente. Secondo la consuetudine romana egli avrebbe dovuto lasciare il regno in eredità all'imperatore ma Prasutago, nella speranza di continuare la propria dinastia, aveva designato nel suo testamento l'imperatore coerede con la moglie e le figlie.
Si trattava, per i Romani, di una procedura inaccettabile anche in considerazione che in nessun caso era prevista l'eredità del trono in linea femminile. Il testamento di Prasutago venne quindi ignorato inoltre, stando a Tacito, i soldati romani percossero la vedova e violentarono le sue figlie, mentre il procuratore Catone Deciano prendeva possesso del territorio degli Iceni.
Durante l'assenza di Svetonio i ribelli, alleatisi con altre tribu britanniche, sconfissero rapidamente le truppe dei legati Catone Deciano e Petilio Ceriale e presero la cittadina di Camulodunon (Colchester).
Svetonio accorse nei luoghi della rivolta ma non disponendo di forze adeguate lasciò che i Britanni conquistassero anche Londinium (Londra) e Verolanium (Sant'Alban).
Riunite tutte le forze di cui poteva disporre, Svetonio Paolino attaccò i Britanni in una località non ben identificata (Waitling) dell'Anglia Orientale e qui, nonostante l'enorme superiorità numerica del nemico, riuscì ad ottenere una completa vittoria. Caddero molte migliaia di Britanni e la regina, per evitare di essere catturata, si uccise.
Dopo aver domato la rivolta Svetonio condusse una serie di spedizioni repressive per eliminare ogni residuo di resistenza antiromana, ma questo comportamento lo mise in contrasto con Gaio Giulio Albino Classiciano, procuratore di Nerone, che espresse all'imperatore le sue perplessità e l'opinione che la durezza del governatore potesse alla lunga provocare nuove rivolte. Nerone inviò in Britannia il suo liberto Policlito per chiarire la situazione: Svetonio non venne accusato, ma poco dopo venne sostituito da Petronio Turpiliano che aveva appena concluso il suo consolato.
Nel 66 Svetonio Paolino fu console con Gaio Lucio Telesino e nel 69, durante la guerra civile seguita alla morte di Nerone, si schierò con Otone e riuscì ad ottenere una vittoria contro Aulo Cecina Albino, generale di Vitellio. Quando Vitellio sconfisse Otone, Svetonio venne catturato, fu perdonato ma da allora non si hanno più sue notizie.


Riferimenti letteratura:
  • Plinio il Vecchio - Storia Naturale
  • Tacito - Annali
  • Tacito - Storie
  • Tacito - Agricola
  • Dione Cassio - Storia romana


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani




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