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Teodorico Strabone



Capo dei Goti stanziati in Tracia, nel 471 si ribellò all'imperatore Leone I aprendo ostilità che si conclusero nel 473, quando firmò la pace ottenendo il riconoscimento dell'indipendenza dei Goti.
Nel 474 si ribellò di nuovo, questa volta contro Zenone successore di Leone I ed aiutò Basilisco a deporlo e a prendere il potere.
Nel 476 Zenone riconquistò Costantinopoli ed uccise Basilisco ma questa volta Teodorico Strabone non intervenne perché i suoi rapporti con Basilisco si erano nel frattempo deteriorati o forse perché impegnato a fronteggiare incursioni di Teodorico l'Amalo (Teodorico il Grande), alleato di Zenone.
Durante il regno di Zenone Teodorico Strabone e Teodorico l'Amalo si trovarono in una situazione di rivalità provocata dallo stesso imperatore il quale, preoccupato per la potenza dei due capi goti, ordinò a Teodorico l'Amalo di attaccare Strabone nel 478.
I due Teodorico, tuttavia, si accordarono fra loro ed inviarono ambasciatori a Zenone con richieste di concessioni territoriali.
Zenone fece attaccare i Goti dall'esercito imperiale che impegnò soprattutto le forze di Teodorico l'Amalo mentre Strabone accettava un accordo e veniva reintegrato nella carica di magister militum che aveva ottenuto già sotto Leone I.
Ancora preoccupato del potere di Strabone, nel 480 Zenone inviò contro di lui i Bulgari. Strabone sconfisse i Bulgari in Tracia e minacciò Costantinopoli ma nel 481 morì per una caduta da cavallo.


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