Condottiero visigoto, nel 369 d.C. fu sconfitto dall'imperatore Valente ma riuscì a concludere una pace favorevole alla sua gente.
Pagano, era in rivalità con Fritigerno che si era convertito all'Arianesimo.
Quando gli Unni cominciarono a minacciare i territori dei Visigoti in Moldavia, Atanarico rifugiò con i suoi seguaci in Transilvania mentre Fritigerno otteneva da Valente il permesso di condurre quanti lo seguivano in Mesia, territorio romano oltre il Danubio.
Questa migrazione, tuttavia, non si svolse come previsto per varie ragioni e presto scoppiò un conflitto fra i Visigoti e l'esercito romano, conflitto che si concluse con una schiacciante vittoria di Fritigerno nella battaglia di Adrianopoli nel corso della quale morì anche Valente (378 d.C.).
Vincitore ad Adrianopoli, Fritigerno regnò su gran parte dei Visigoti fino alla sua morte avvenuta nel 380 d.C.. La conseguente elezione di Atanarico riunì sotto un unico monarca tutto il popolo visigoto.
A Valente successe Teodosio I con il quale Atanarico giunse ad un accordo di pace che fu stipulato l'11 gennaio 381 a Costantinopoli dove il re visigoto venne accolto ufficialmente.
Con questo trattato i Visigoti vennero riconosciuti alleati dei Romani ed ottennero condizioni di autonomia del tutto nuove nei rapporto fra l'impero e le nazioni sottomesse. Si inaugurava così una nuova politica da parte dei Romani che, non più in grado di contrastare i barbari sul piano militare, provarono ad integrarli pacificamente nell'impero, questa politica porterà tuttavia nei decenni successivi ad un enorme incremento dell'immigrazione.
Atanarico morì pochi giorni dopo la firma del trattato e Teodosio gli fece tributare solenni onori funebri.
Nel 382 il trattato fu ratificato dai capi visigoti Erivulfo e Fravita, ma il trono rimase vacante fino all'elezione di Alarico I nel 395 d.C.

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Vedi anche:

Re dei Visigoti

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