4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ

Sunelweb
    
Guida rapida
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W Y Z  
 

Leandro arcivescovo di Siviglia



Nacque intorno al 534 da una famiglia romana di Cartagena in Spagna. Rimasto presto orfano dovette occupasi dei quattro fratelli Isidoro, Fulgenzio, Fiorentina e Teodosia, i primi tre dei quali presero poi i voti religiosi.
Leandro si fece monaco benedettino e nel 580 era arcivescovo di Siviglia quando arrivò in città Ermenegildo, figlio del re visigoto Levigildo, che era stato allontanato dalla corte per risolvere i dissidi fra sua moglie Ingunde che era cattolica e la moglie del re Gosvinda, che era ariana.
Sotto l'influenza della moglie e di Leandro, Ermenegildo si convertì al Cattolicesimo. La notizia provocò fermenti nelle province del regno visigoto e Levigildo finì per far imprigionare il figlio.
Quando nel 585 Ermenegildo rifiutò di ricevere l'Eucarestia da un vescovo ariano venne giustiziato.
Leandro fu esiliato in Mauretania per un breve periodo.
Levigildo morì il 21 aprile 586 e suo figlio Recaredo, salito al trono, richiamò Leandro in Spagna.
Nel 587 Recaredo annunciò di essersi convertito al Cattolicesimo davanti ad un convegno di vescovi ariani e cattolici appositamente convocato.
Negli anni successivi Leandro e suo fratello Isidoro furono impegnati nel promuovere la diffusione del Cattolicesimo nel regno visigoto, misero a punto una nuova liturgia per la Chiesa spagnola e Leandro organizzò il III Concilio di Toledo del 589 per il quale compose un'importante omelia che ci è pervenuta.
Delle sue opere abbiamo inoltre la Regola composta per la comunità monastica di sua sorella Fiorentina.
Leandro morì nel 600 o nel 601. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, la sua memoria è celebrata il 13 marzo, anniversario della sua morte.


Riferimenti letteratura:
  • Paolo Diacono - Storia dei Longobardi




  • Indice sezione