Nato in Tracia nel 547, fu centurione nell'esercito bizantino sotto Maurizio.
Nel 600 guidò la delegazione dell'esercito che si recò a Costantinopoli a protestare perché Maurizio aveva rifiutato di pagare il riscatto per numerosi soldati che erano stati catturati dagli Avari. I delegati vennero respinti e maltrattati, ciò contribuì a creare nell'esercito una tensione che sfociò nella rivolta del 602 quando Foca venne acclamato e prese il potere mentre Maurizio ed i suoi figli venivano giustiziati.
La politica sociale di Foca, che mitigò la pressione fiscale, gli valse il gradimento di gran parte della popolazione, operò riforme in materia agraria in favore dei lavoratori dei campi e regolò i rapporti di questi con i latifondisti. Ciò era in sintonia con quanto stava facendo in Italia il papa Gregorio Magno, nacque così un'amicizia fra l'imperatore ed il pontefice che fece erigere la Colonna di Foca, ultimo monumento collocato nel Foro Romano.
Dal canto suo Foca fece atto di ufficiale donazione del Pantheon a Bonifacio IV, il quale consacrò l'antico tempio come chiesa dei Santi Martiri.
Durante il suo regno Foca dovette combattere contro gli Avari, che invasero i Balcani, e contro Cosroe II re dei Persiani che, con il pretesto dell'uccisione di Maurizio, ruppe i trattati di pace con Bisanzio e conquistò molti territori dell'impero.
Nel 608 scoppiò una guerra civile, i ribelli godevano dell'appoggio esterno di Eraclio il Vecchio esarca di Cartagine il quale, posto a capo della flotta il figlio Eraclio, assediò Costantinopoli e la espugnò.
Il 3 ottobre 610 Eraclio I fu proclamato imperatore e giustiziò personalmente Foca.

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Riferimenti letteratura:

Paolo Diacono - Storia dei Longobardi

Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare

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Vedi anche:

Cronologia degli Imperatori di Bisanzio

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