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Indibile



Nel 217 a.C., durante la seconda guerra punica, Mandonio re degli Aussetani e suo fratello Indibile suscitarono una rivolta delle genti ispaniche che saccheggiarono i territori degli alleati dei Romani. La rivolta fu rapidamente sedata da Publio Cornelio Scipione, padre di Scipione l'Africano.
Successivamente Mandonio e Indibile, che erano a capo delle forze alleate dei Cartaginesi, proposero la loro amicizia a Scipione l'Africano affermando che Cartagine si comportava ingiustamente con i propri alleati e Scipione fu lieto di stringere con loro un patto di alleanza.
Nel 206 a.C. si sparse la falsa notizia di una grave malattia o della morte di Scipione, ne seguì una rivolta dei soldati romani e degli alleati, a capo di questi ultimi erano di nuovo Mandonio e Indibile. Quando Scipione sedò la rivolta e ne fece giustiziare i responsabili, Mandonio ed Indibile fuggirono oltre l'Ebro e, quando Scipione passò il fiume, furono fra i pochi sopravvissuti di una battaglia.
Supplicarono Scipione che li perdonò limitandosi ad infliggere loro una forte multa.
Quando Scipione ripartì per l'Italia, Mandonio ed Indibile suscitarono ancora una volta la rivolta e furono sconfitti dai generali romani Lucio Lentulo e Lucio Manlio Acidino (205 a.C.. Indibile morì in combattimento mentre Mandonio venne consegnato ai Romani come imposto dalle condizioni di resa e venne giustiziato.


Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma



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