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Giustino di Nablus



Giustino nacque a Nablus (per i Romani Flavia Neapolis) in Palestina intorno al 100 d.C. da famiglia di probabile origine greca o latina.
Educato in ambiente pagano, frequentò diverse scuole di filosofia alla ricerca di una dottrina che corrispondesse alle sue aspirazioni intellettuali e spirituali e la trovò, o credette di trovarla, nella scuola platonica la cui ricerca della conoscenza di ciò che è incorporeo lo affascinò e lo indusse a vivere un periodo di solitudine e meditazioone durante il quale incontrò un eremita con il quale discusse i concetti di divinità e di grazia per convertirsi infine al Cristianesimo.
Dedicò il resto della vita al suo apostolato che lo portò a viaggiare molto e all'insegnamento a numerosi discepoli.
Aprì a Roma una scuola filosofica cristiana nella quale insegnava la materia religiosa con un'impronta razionale e platonica. Questo lo portò a duri contrasti sia in ambiente cristiano, sia nell'ambiente dei filosofi suoi contemporanei.
Contannato a morte per aver rifiutato di sacrificare agli dei venne decapitato insieme ad alcuni discepoli fra il 162 ed il 168, durante il regno di Marco Aurelio.
Compose fra l'altro due Apologie in difesa dei Cristiani e un Dialogo con Trifone nel quale, discutendo con un Ebreo immaginario, replica alle principali critiche che gli ambienti giudaici muovevano al Cristianesimo.
La Chiesa Cattolica lo considera santo e Padre della Chiesa e lo festeggia il 1 giugno.


Riferimenti letteratura:
  • Eusebio di Cesarea - Storia Ecclesiastica



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