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Porta San Sebastiano Roma
La Porta San Sebastiano, il cui nome originale era Porta Appia, si apre nelle
Mura Aureliane
nel Rione San Saba.
Aureliano la fece costruire a due fornici intorno al
275
sul primo tratto della
Via Appia
che aveva origine non distante dalla
Porta Capena
delle
Mura Serviane
.
Intorno al
401
fu ricostruita sotto
Onorio
con un solo fornice sormontato da due gallerie coperte in ciascuna delle quali si aprono sei finestre e da un camminamento merlato.
Ai lati dell'arco di entrata si trovano due grandi basamenti quadrangolari sui quali poggiano le torri semicilindriche.
La porta fu restaurata da
Belisario
e
Narsete
che ne rivestirono la base con marmi provenienti da monumenti della
Via Appia
.
La controporta interna è costituita da un fornice risalente agli inizi del
III secolo d.C.
detto impropriamente
Arco di Druso
che consentiva il superamento della
Via Appia
all'acquedotto dell'
Acqua Antoniana
, diramazione dell'
Acqua Marcia
costruita per alimentare le
Terme di Caracalla
.
Nel
1327
i ghibellini romani difesero la porta da un tentativo del re di
Napoli
Roberto d'Angiò
di entrare in città : l'evento è ricordato da un graffito raffigurante l'arcangelo Michele e da un'iscrizione visibili sullo stipite della porta.
Alcuni ganci in ferro ricordano le docorazioni realizzata da
Antonio da Sangallo il Giovane
nel
1536
per volontà di
Paolo III
in occasione dell'arrivo di
Carlo V
a
Roma
.
Le due gallerie e le due torri ospirano il Museo delle Mura di Roma, organizzato e definitivamente aperto al pubblico nel
1989
dopo alterne vicende che ebbero inizio già sotto il fascismo. Nel
1990
nel museo fu istituito un percorso didattico.
Vedi anche:
Porte di Roma
Indice sezione