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Libri Sibillini



In un racconto tradizionale riferito da Dionigi di Alicarnasso una misteriosa donna non romana propose a Tarquinio il Superbo di acquistare nove libri. Il re rifiutò e la donna ne bruciò tre, quindi tornò ad offrire gli altri sei allo stesso prezzo.
Ottenuto un altro rifiuto la donna bruciò ancora tre libri e propose al re gli ultimi tre senza diminuire la richiesta e questa volta, su consiglio degli auguri, il tiranno li acquistò.
I libri, detti Libri Sibillini furono custoditi nel Tempio di Giove Capitolino. Quando nell'83 a.C. il tempio fu distrutto da un incendio non mancarono le copie per sostituire i libri perduti.
Ritenuti di origine divina, i libri sibillini furono consultati nel corso dei secoli quando si trattava di prendere decisioni importanti e di far fronte a gravi pericoli.

Alcuni episodi di consultazione dei Libri Sibillini in Tito Livio

399 a.C. - A seguito di una grave epidemia del bestiame vengono consultati i libri sibillini e istituito il rito del Lettisternio
292 a.C. - Consultati per una pestilenza i libri sibillini indicano di importare a Roma il culto del dio Esculapio
217 a.C. - Consultati dopo la sconfitta subita sul Lago Trasimeno (II guerra punica) forniscono indicazioni su rituali e offerte per propiziare gli dei
216 a.C. - Analoga consultazione dopo la battaglia di Canne
212 a.C. - I libri sibillini rivelano che per ottenere la vittora è necessario importare a Roma la statua di Cibele che si trova a Pessinunte.




Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Valerio Massimo - Fatti e detti memorabili
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Svetonio - Vite dei Cesari
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo
  • Agostino di Ippona - La città di Dio




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