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Maschio Angioino Napoli



Il Maschio Angioino o Castel Nuovo è il castello che domina la Piazza del Municipio di Napoli.
Fu realizzato a partire dal 1270 per volontà di Carlo I d'Angiò il quale trasferì da Palermo a Napoli la capitale del regno. La città era già dotata di due castelli: Castel dell'Ovo che fu un monastero medievale costruito su un'antica villa romana e divenne sede reale con i lavori svolti da Federico II, e Castel Capuano di origine normanna
Il Maschio Angioino fu progettato dall'architetto Pierre de Chaule, i lavori veri e propi di costruzione si svolsero tra il 1279 e il 1282 ma Carlo I, che morì nel 1285, non dimorò mai nel nuovo edificio. Vi si stabilì invece il successore Carlo II lo Zoppo (1285-1309) che apportò diverse migliorie.
Fu in Castel Nuovo che nel dicembre 1294 il papa Celestino V abdicò e pochi giorni dopo, ancora in questa sede, un collegio di cardinali elesse Bonifacio VIII.
Durante il regno di Roberto il Saggio (1309-1343) il castello divenne un'importante centro culturale ed ospitò letterati come Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Nel 1332 Giotto fu chiamato a Castel Nuovo per affrescare la Cappella Palatina.
Sotto Giovanna I (1343-1382) il castello fu attaccato da Luigi I re d'Ungheria, da Carlo III d'Angiò-Durazzo e infine da Luigi II d'Angiò che vi stabilì la reggia.
L'ultima regina angioina Giovanna II (1414-1435) ebbe fama di donna dissoluta e si diffuse la credenza che eliminasse i suoi amanti occasionali tramite botole e passaggi segreti.
La corona di Napoli passò agli Aragonesi con Alfonso V (1442-1458) che volle ristrutturare completamente il castello perché rappresentasse degnamente la grandezza della sua casa. In questa occasioni le quattro torri quadrate furono sostituite dalle cinque torri rotonde oggi esistenti e fu aggiunto all'ingresso l'arco trionfale opera di Francesco Laurana.
Nel 1494 il castello fu saccheggiato da Carlo VIII di Francia, nel 1504 il regno di Napoli fu annesso alla corona di Spagna e governato da vicerè spagnoli. In questo periodo il castello decadde da dimora reale a presidio militare poi a carcere. Il tempo, l'incuria e deplorevoli interventi danneggiarono gravemente l'edificio e le opere d'arte in esso contenute come gli affreschi di Giotto che andarono perduti. Furono costruiti in queste periodo i bastioni poligonali con funzione evidentemente difensiva.
Nel XVIII secolo Castel Nuovo fu parzialmente restaurato da Carlo III di Borbone (1759-1788) ma il suo degrado proseguì anche a causa delle numerose costruzioni abusive che venivano addossate alle sue pareti esterne. Il recupero del Maschio Angioino ebbe inizio solo nei primi anni del ventesimo secolo con la demolizione dei fabbricati abusivi e il ripristino delle pareti esterne che furono riportate, per quanto possibile, al loro aspetto rinascimentale grazie alla ricca documentazione grafica esistente.
Attualmente l'edificio ospita il Museo Civico di Castel Nuovo e l Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria. In alcune sale si svolgono eventi e mostre d'arte contemporanea.


Riferimenti letteratura:
  • Giorgio Vasari - Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare





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