Non è nota la data di composizione del libro di Gioele che la critica più recente tende a collocare tra il quinto e il quarto secolo a.C. Il libro si compone di soli quattro capitoli contenenti la profezia di Gioele narrata in versi non privi di una certa qualità poetica.

1) Il profeta Gioele parla al popolo in un tempo successivo al ritorno dall'esilio per interpretare una grave calamità che ha colpito improvvisamente il paese: una grande invasione di cavallette ha distrutto i raccolti, le vigne, gli oliveti. Il bestiame soffre e muore perché anche i pascoli sono devastati. Per Gioele tutto ciò indica la volontà di Dio che il popolo riprenda a professare la fede con più ardore. Il giorno del Signore è vicino.

2) Il secondo capitolo descrive l'invasione delle locuste come l'avanzare di un grande esercito il cui passaggio lasci solo desolazione e morte. E' dunque il momento di tornare al Signore con sincera penitenza: Laceratevi il cuore, non le vesti.
Digiuni, cerimonie, sacrifici, un'adunanza solenne per invocare la misericordia ed il perdono del Signore. E con il perdono tornerà il grano nei campi, l'erba nei pascoli, il vino, l'olio e cibo in abbondanza.

3) Dopo questo
io effonderò il mio spirito
sopra ogni uomo
e diverranno profeti i vostri figli e la vostre figlie ....
Viene preconizzato un giorno in cui lo Spirito del Signore scenderà su tutti gli esseri umani (schiavi compresi !) e tutti avranno sogni e visioni. Chi invocherà il nome del Signore sarà salvato.
In Atti 2,17-21 vengono ripetute queste parole quasi testualmente e Pietro afferma che la profezia si sta realizzando.

4) Profezia della strage dei nemici di Israele: le "nazioni" saranno convocate nella "valle della decisione" per essere giudicate e rendere conto del male fatto al popolo di Israele che è stato disperso tra le genti.