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Scerdilaida



Generale illirico, fratello del re Agrone, dopo la morte di questi nel 230 a.C. combattè per la regina Teuta comandando la flotta. Dopo aver saccheggiato le coste dell'Elide e della Messenia riconquistò la città di Fenice in Epiro.
Richiamato improvvisamente in Illiria per sedare una rivolta Scerdilaida trattò la pace con gli Epiroti ed il riscatto di Fenice.
Salì al potere dopo la sconfitta di Teuta ma non assunse il titolo di re fino alla morte di Pinnes, il figlio di Agrone al quale i Romani avevano affidato il trono sotto la tutela di Demetrio di Faro.
Insieme a quest'ultimo nel 218 a.C. condusse nuove imprese di pirateria e si alleò prima con gli Etoli poi con Filippo V di Macedonia.
Nel 217 a.C. si volse contro Filippo ed attaccò la Macedonia conquistando alcune località di frontiera. Filippo reagì prontamente recuperando i territori occupati ed allestendo una flotta per muovere guerra all'Illiria.
Scerdilaida chiese aiuto ai Romani che inviarono un modesto soccorso di dieci navi, ma tanto bastò a spaventare Filippo che si ritirò dall'Adriatico. Tuttavia negli anni successivi, poichè i Romani erano impegnati su altri fronti, Filippo riuscì a sottrarre molti territori agli Illiri.
Nel 211 a.C. Scerdilaida aderì all'alleanza degli Etoli con Roma ma negli anni seguenti non si registrano altri eventi di rilievo che lo riguardino.
Morì probabilmente prima del 204 a.C. lasciando il trono al figlio Pleurato.


Riferimenti letteratura:
  • Polibio di Megalopoli - Storie




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