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Marco Antonio Primo detto Becco



Marco Antonio Primo detto Becco (dal becco di un gallo) nacque a Tolosa intorno al 40 d.C.
A Roma raggiunse la carica di senatore ma sotto Nerone fu condannato per falso e venne espulso dal senato e da Roma.
Riabilitato sotto Galba ebbe il comando di una legione in Pannonia e quando Vespasiano mosse contro Vitellio, Antonio Primo aderì immediatamente, superò le Alpi e conquistò Padova e Verona. Poco dopo si scontrò con le legioni di Vitellio sconfiggendole due volte ed irruppe infine su Cremona lasciando che le sue truppe saccheggiassero e distruggessero la città
Da Cremona, senza attendere le disposizioni di Vespasiano, Antonio marciò verso Roma e si accampò nei pressi di Otricoli, probabilmente consapevole che non avrebbe potuto trattenere i suoi soldati dal saccheggiare la capitale. Quando giunse la notizia che Tito Flavio Sabino, fratello di Vespasiano, era assediato sul Campidoglio, Antonio ruppe l'indugio ed accorse in suo aiuto ma non arrivò in tempo per evitare che Sabino venisse ucciso.
Dopo molti giorni di combattimenti in città Roma era nelle mani di Antonio che, come racconta Svetonio, aveva scovato il nascondiglio di Vitellio il quale era stato giustiziato.
Antonio sfogò la propria cupidigia con saccheggi e violenze ed ottenne onori consolari dal senato, ma quando giunse a Roma Muciano, generale di Vespasiano a lui ostile, venne messo da parte.
Dopo questi eventi sappiamo di lui soltanto che protestò con Vespasiano per non aver ricevuto gli onori che riteneva di meritare, ma non ottenne soddisfazione.
Era ancora vivo nel 100 d.C. come si evince da un epigramma di Marziale.


Riferimenti letteratura:
  • Svetonio - Vite dei Cesari
  • Tacito - Storie




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