4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ

Sunelweb
    
Guida rapida
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W Y Z  
 

Palladio



Atena fu allevata da Tritone e fu compagna della figlia di lui Pallade. Una volta mentre lottavano per gioco Atena uccise involontariamente Pallade e in segno di lutto assunse il nome di lei fra i suoi appellativi e dedicò una statua alla giovane, il Palladio.
Più tardi Elettra tentando di sfuggire a Zeus che voleva possederla cercò inutilmente rifugio presso la statua. Il sangue virginale di Elettra macchio il simulacro e Atena indignata lo gettò sulla terra.
In alcuni racconti è invece Zeus a far cadere il Palladio per rispondere a Ilo che prima di fondare Troia gli aveva chiesto un segno di approvazione.
Durante la guerra di Troia, Ulisse e Diomede catturarono l'indovino Eleno dal quale seppero che la città non sarebbe caduta finché fosse stata protetta dal Palladio, perciò i due eroi trovarono il modo di trafugare il simulacro.
La statua, si diceva, era in legno, alta tre cubiti e rappresentava la dea con una lancia nella mano destra e il fuso e la rocca nella sinistra. Molte città in Grecia e in Italia sostenevano di custodire il Palladio originale: gli Ateniesi lo veneravano nel tempio di Atena Poliade sull'Acropoli mentre a Roma era conservato nel tempio di Vesta in un locale accessibile soltanto alle vestali.
Secondo una tradizione riferita da Dionigi di Alicarnasso fu Enea a portare in Italia il Palladio salvandolo dalla rovina di Troia. Per spiegare la contraddizione fra la tradizione che vuole il Palladio rapito da Ulisse e Diomede e quella che lo vuole nelle mani di Enea esistono diverse versioni: secondo quella riferita da Solino fu lo stesso Diomede a consegnarlo a Enea a Laurento, per Dionigi di Alicarnasso i Greci rapirono una copia del Palladio mentre Enea portò in salvo quella autentica, in altri casi Enea riuscì a impadronirsi della reliquia nella grande confusione della notte fatale.
Il Palladio di Atene, invece, sarebbe stato preso da Demofonte a Diomede che durante il suo ritorno dalla guerra era approdato alle coste dell'Attica per saccheggiare il territorio.


Riferimenti letteratura:
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Virgilio - Eneide
  • Ditti Cretese - Storia della guerra troiana
  • Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Fozio - Biblioteca (Conone)
  • Divina Commedia - Inferno




  • Indice sezione