Senatore romano, fu uno dei partecipanti alla congiura di Calpurnio Pisone, organizzata nel 65 per eliminare l'imperatore Nerone.
Fu denunciato da un certo Milico, suo liberto o schiavo, durante gli interrogatori fornì risposte contraddittorie rispetto a quelle di un altro indagato di nome Antonio Natale e di conseguenza fu considerato colpevole.
Continuando gli interrogatori mise in evidenza il coinvolgimento nella congiura di Fenio Rufo, un personaggio molto vicino all'imperatore.
Tacito afferma che Scevino, che era noto come un personaggio di costumi rilassati e di discutibile morale, si riscattò affrontando la morte con grande dignità.

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Riferimenti letteratura:

Tacito - Annali

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