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Aristogitone



Aristogitone ed Armodio, membri della famiglia dei Gefirei, complottarono per uccidere il tiranno Ippia ed il fratello minore di questi, Ipparco. I congiurati erano mossi, sembra, da controversie private. L'azione si svolse durante le feste panatenee del 514 a.C., solo Ipparco rimase ucciso. Armodio cadde abbattuto dalle guardie di Ippia, Aristogitone fu arrestato, torturato ed infine giustiziato.Dopo la cacciata di Ippia (511) i due congiurati furono riabilitati e furono loro dedicate le statue di bronzo, opera dello scultore Antenore, che Serse nel 480 depredò . Le statue furono sostituite nel 477 da un nuovo gruppo marmoreo opera di Crizio e Nesiote, che recava alla base una dedica composta dal poeta Simonide.
Alla loro memoria venivano dedicati sacrifici annuali ed i loro discendenti venivano mantenuti dallo Stato.
Tanti onori suscitarono la convinzione, confutata poi da Erodoto e da Tucidide, che ad abbattere la tirannide furono Aristogitone ed Armodio, mentre è più corretto considerarla conclusa con l'intervento degli Alcmeonidi e degli Spartani.


Riferimenti letteratura:
  • Erodoto - Storie
  • Aristotele - La costituzione degli Ateniesi
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Igino - Fabulae
  • Pausania - Descrizione della Grecia




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