4/vgF0McT6WBi1RPOKg40mK96lk1bJq1dTncfbVzjMYsVgdkLfU3L2ZoQ

Sunelweb
    
Guida rapida
A B C D E F G H I J K L M
N O P Q R S T U V W Y Z  
 

Riferimenti Genealogici

Genitori:
  • Gaio Giulio Cesare il Vecchio
  • Aurelia Cotta
    Famiglia: Gens Iulia
    Fratelli e sorelle:
  • Giulia
  • Giulia
    Matrimoni - Unioni:
  • Cornelia Cinna Minore
  • Pompeia
  • Calpurnia
    Figli:
  • Giulia
  • Gaio Giulio Cesare



    Julius Caesar Coustou Louvre MR1798
    Nicolas Coustou
    Statua di Giulio Cesare
    (1696) - Parigi Museo del Louvre
    Caio Giulio Cesare nacque il 13 luglio del 100 a.C..
    La famiglia, sia pure patrizia, non aveva mai raggiunto una posizione preminente e manifestava tendenze democratiche e simpatie per il partito di Caio Mario. Suo padre era cugino di Caio Mario ed aveva sposato Aurelia Cotta, imparentandosi con l'importante gens Aurelia. Nell'84 a.C. Cesare sposò Cornelia, figlia del vecchio compagno di Mario, Lucio Cornelio Cinna. Quando Silla gli ordinò di ripudiare Cornelia, Cesare rifiutò ed evitò le conseguenze solo grazie all'intervento di Lucio Aurelio Cotta, fratello della madre. Cesare fu allora nominato legatus del propretore Marco Minucio Termo e inviato a radunare la flotta armata da Nicomede IV di Bitinia, alleato di Roma. Nell'80 a.C. fu decorato per l'assedio di Mitilene. Tornato a Roma dopo la morte di Silla (78 a.C.) accusò due sillani, Gneo Cornelio Dolabella e Gaio Antonio Ibrida.
    Lasciò di nuovo Roma per recarsi a Rodi a studiare retorica e durante il viaggio fu rapito dai pirati. Liberato dietro pagamento di un riscatto, reclutò un esercito privato, catturò i pirati e li fece crocifiggere. Nel 74 a.C. raccolse una milizia privata contro Mitridate re del Ponto.
    Nel 73 a.C., mentre partecipava alla spedizione di Marco Antonio Cretico contro la pirateria, venne nominato pontefice a Roma. Dopo essere stato tribuno militare si orientò in modo decisamente antiaristocratico, appoggiando la restaurazione tribunizia ed il rimpatrio degli esuli della rivolta di Lepido del 77 a.C.. Si sforzò inoltre di riabilitare la figura di Mario citandola in vari discorsi ed occasioni ufficiali.
    Nel 69 a.C. fu questore in Spagna, e nel 68 a.C. appoggiò l'agitazione dei Galli Transpadani per ottenere la cittadinanza romana.
    Nel 69 a.C. sposò Pompeia, nipote di Silla e parente di Pompeo Magno ed appoggiò la carriera di Pompeo nel 67 a.C. e nel 66 a.C..
    Nel 65 a.C. fu edile e finanziò, indebitandosi, splendidi giochi che gli fruttarono grande popolarità . Collaborò con Crasso in un tentativo di annettere l'Egitto, con Catilina nella campagna elettorale di questi per il consolato e con Publio Servilio Rullo nella formulazione di proposte di legge per la distribuzione delle terre.
    Nel 64 a.C. presiedette ai processi contro coloro che avevano commesso omicidi durante le proscrizioni di Silla. Nel 63 a.C. fu accusatore di Caio Rabirio ed ottenne la carica di pontefice ricorrendo alla corruzione. Non si sa se e come partecipò alla congiura di Catilina ma successivamente cercò popolarità opponendosi alla condanna dei congiurati.
    Nel 62 a.C., come pretore, appoggiò nuove misure in favore di Pompeo.
    Nel 61 a.C., tacitati i creditori con l'aiuto di Crasso, divenne governatore della Spagna Ulteriore. I successi militari in Spagna risollevarono la situazione finanziaria di Cesare che astutamente rinunciò al trionfo ma vinse nel 60 a.C. le elezioni consolari con l'appoggio di Crasso e di Pompeo. Incontrando l'opposizione di conservatori come Catone Uticense, Cesare, Crasso e Pompeo si coalizzarono in triumvirato. Nel 59 a.C. fu eletto console, procurò a Crasso benefici fiscali ed assegnò terre ai veterani di Pompeo.
    Ricevette il governo dell'Illiria, della Gallia Cisalpina e della Gallia Transalpina. Gli fu affidato anche un grande esercito con il quale fra il 58 a.C. ed il 51 a.C.. soggiogò le Gallie ottenendo grande prestigio politico.
    Nel 59 a.C. Giulia, figlia di Cesare, sposò Pompeo, tuttavia fra i due continuò a crescere la tensione, fomentata da Crasso.
    Nel 56 a.C. a Lucca venne rinegoziato il triumvirato. Nel 54 a.C. morì Giulia e nel 53 a.C. morì Crasso, mentre i successi in Gallia di Cesare esacerbavano l'invidia di Pompeo.
    Nel 50 a.C. Pompeo si oppose al secondo consolato di Cesare e il 10 gennaio del 49 a.C. Cesare aprì la guerra civile guidando il suo esercito oltre il Rubicone, entro i confini italiani. Cesare invase l'Italia mentre Pompeo si ritirava in Grecia, nell'agosto del 49 a.C. dopo una rapida campagna per assicurarsi il controllo della Spagna, Cesare passò in Grecia. Subì una sconfitta a Durazzo ma il 9 agosto del 49 a.C. sconfisse a Farsalo l'esercito di Pompeo. Pompeo rifugiò in Egitto, dove venne assassinato. Avendolo seguito in Egitto, Cesare si trovò coinvolto nella guerra fra Cleopatra e suo fratello Tolomeo XIII. Nel 47 a.C. si recò in Anatolia dove sconfisse Farnace re del Bosforo, alleato di Pompeo. Tornò a Roma ma nel dicembre del 47 a.C. passò di nuovo in Africa per fronteggiare le forze pompeiane che sconfisse a Tapso. Nel 46 a.C. festeggiò a Roma un quadruplice trionfo. I figli di Pompeo organizzarono di nuovo la resistenza in Spagna e furono sconfitti a Munda il 17 marzo del 45 a.C..
    Cesar-sa mort
    Vincenzo Camuccini
    Morte di Cesare
    Cesare fu nominato dittatore nel 49 a.C. e nel 48 a.C., poi dittatore per dieci anni nel 46 a.C., infine dittatore a vita nel 44 a.C.. Venne onorato con la coniazione di monete e, nel 45 a.C., con l'erezione di un tempio.
    Introdusse molte riforme: la limitazione delle terre ai veterani, la fondazione di colonie di cittadini, la riforma del calendario e l'ampliamento del Senato. Condonò i debiti, revisionò il sistema fiscale e concesse la cittadinanza ai Galli Transpadani. Dette vita ad una forma di monarchia assoluta e teocratica. Nel 44 a.C. progettò la conquista della Partia mentre i suoi rivali congiuravano per ucciderlo.
    Fu pugnalato il 15 marzo del 44 a.C. dai congiurati guidati da Marco Giunio Bruto e Caio Cassio Longino, nella Curia Pompeia.
    Fu abile oratore e scrittore: ci sono giunti il De Bello Gallico in sette libri, e il De Bello Civili in quattro libri.
    Nel 54 a.C. Cesare scrisse anche un trattato sull'analogia in due libri, dedicato a Cicerone, in cui sosteneva la teoria della normativa del linguaggio.

    Dante lo pone fra gli Spiriti Magni nel Limbo


    Riferimenti letteratura:
  • Cesare - La guerra civile
  • Cesare - La guerra gallica
  • Ottaviano Augusto - Res Gestae
  • Virgilio - Eneide
  • Virgilio - Bucoliche
  • Virgilio - Georgiche
  • Ovidio - Fasti
  • Cicerone - Catilinarie
  • Cicerone - Filippiche
  • Velleio Patercolo - Storia romana
  • Tacito - Annali
  • Svetonio - Vite dei dodici Cesari
  • Plutarco - Alessandro e Cesare
  • Plutarco - Demostene e Cicerone
  • Dione Cassio - Storia romana
  • Aulo Gellio - Notti Attiche
  • Giuseppe Flavio - Antichità Giudaiche
  • Seneca - Consolazione a Marcia
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Flavio Eutropio - Compendio della Storia di Roma
  • Macrobio - Saturnali
  • Agostino di Ippona - La città di Dio
  • Divina Commedia - Inferno
  • William Shakespeare - Giulio Cesare
  • Metastasio - Catone
  • Ludovico Antonio Muratori - Annali d'Italia dal principio dell'era volgare
  • Bertolt Brecht - Gli affari del signor Giulio Cesare


    Vedi anche:
  • Cronologia dei magistrati romani



  • Indice sezione